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Omicidio di Serena Mollicone, la testimone smentisce: “Non l’ho mai vista nella caserma di Arce”

Pubblicato: 26/03/2024 16:50

Nel processo d’appello per l’omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce assassinata il primo giugno del 2001, il teste chiave non conferma la versione fornita dalla sua vicina “quel giorno non ho mai visto Serena nella caserma dei carabinieri di Arce”. Così ha riferito in aula Annarita Torriero, la donna che ebbe una relazione con l’ex brigadiere Santino Tuzi poi morto suicida nel 2008.

La teste ha quindi smentito quanto sostenuto nell’udienza del 22 marzo da Sonia Da Fonseca che riferì di avere visto la giovane nella caserma il giorno della sua scomparsa. Davanti alla Corte d’Assise, in primo grado, il 12 novembre del 2021, disse  “Serena la vedevo qualche volta in piazza, l’ho vista dentro la caserma ma non il giorno della scomparsa. Ora invece dice: “l’ho vista sul vialetto, entrare e uscire dalla caserma nuova, ma mai dentro la caserma”.
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La testimonianza di Annarita Torriero

“Io Serena Mollicone dentro alla caserma non l’ho mai vista – chiarisce Torriero – quando andavo in caserma non c’era nessuno e se entrava qualcuno e si sarebbe visto dalla telecamera, perché Tuzi era di piantone, io andavo via”. Torriero spiega poi che conosceva Serena: “La vedevo sul corso di Arce con altri ragazzi, e dicevo come fa una brava ragazza come quella a stare in quella compagnia con il figlio del maresciallo Mottola”. Santino Tuzi è morto suicida nel 2008, dopo aver rivelato durante il processo di aver visto Serena entrare in caserma.

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La testimonianza di Sonia Da Fonseca

Venerdì scorso 22 marzo c’è stata un’altra udienza, durante la quale ha testimoniato Sonia Da Fonseca, la vicina di casa di Torriero. Da Fonseca ha raccontato in aula la confidenza che le avrebbe fatto Torriero, ossia che la mattina del primo giugno 2001 sarebbe andata a portare un panino a Santino Tuzi, che avrebbe detto di aver visto Serena entrare in caserma e che quando è andata via Serena era ancora là. Da Fonseca ha raccontato che la mattina in cui Tuzi è morto Torriero si sarebbe confidata con lei, dicendole che Santino le avrebbe chiesto di seguirlo alla diga, ma che lei aveva deciso di non andare, perché sapeva che avrebbe fatto la sua stessa fine. E dice inoltre che anche il carabiniere che era stato trasferito a Strangolagalli, (presumibilmente Suprano), sapeva la verità su cosa fosse accaduto nella caserma a Serena.
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