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Netturbino accusato di stupro, il consulente conferma: “Foto e video delle donne nel telefonino”

Pubblicato: 10/04/2024 17:19

Ubaldo Manuali conservava le immagini degli stupri sul cellulare. “Video e foto di donne incoscienti, seminude e costrette a rapporti sessuali”, spiega Cristian Franciosi, il consulente informatico incaricato dalla procura di passare al setaccio i dispositivi del 59enne romano, netturbino di Riano, a processo per violenza sessuale aggravata e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.

Incaricato dalla procura, è lui che si è messo alla ricerca di file compromettenti all’interno del cellulare dell’uomo per aggiungere elementi alle indagini e identificare le donne vittime di abusi. Ieri è intervenuto in udienze, riportando quanto ritrovato durante le verifiche.
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Tutti gli accertamenti sul telefono del netturbino

Nell’udienza di ieri, martedì 9 aprile, il tribunale di Viterbo ha ascoltato il professionista. In aula era presente anche l’imputato, contro il quale si sono costituite parti civili tre vittime: una donna di Capranica, una di Mazzano Romano e un’altra di Alatri in provincia di Frosinone. Sentite dal collegio dei giudici presieduto da Daniela Rispoli, hanno raccontato lo stesso schema: adescate sui social, narcotizzate e, mentre erano incoscienti e inermi per i sonniferi presi a loro insaputa, stuprate, fotografate e filmate. Immagini che poi Manuali avrebbe inviato anche ad amici.

Gli accertamenti sono stati realizzati in due smartphone e in un notebook su file audio, video e di messaggistica: “Nella galleria erano presenti foto e video che, incrociando i dati, ci hanno permesso di ricostruire l’identità delle vittime”, ha spiegato il consulente informatico in aula, come riportato dalle testate locali. In molti video le donne riprese, seminude, nude o con la biancheria intima, sono riprese mentre subiscono gli abusi sessuali: “Una di queste registrazioni è stata inviata ad un amico su whatsapp – continua – Ma ci sono anche foto di dettagli e gigantografie”. I controlli non sono stati realizzati soltanto all’interno della galleria telefonica: “La terza donna violentata compare salvata con il nome e la provenienza”, aggiunge l’ingegnere.

Per il pm Michele Adragna tutte queste immagini sono la prova regina degli abusi. Ma a incastrare il netturbino ci sarebbero anche tracce biologiche, in particolare liquido seminale. Ed è tramite quei filmati e quelle foto, mostrati loro dalla polizia, che la donna di Capranica e quella di Alatri hanno scoperto di essere state stuprate dopo essere state narcotizzate. Trasferito in carcere, per lui sono scattati i domiciliari dopo alcuni pestaggi avvenuti in cella.
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