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Pec europea, arriva il nuovo incubo. Ecco come funziona e quando diventerà obbligatoria. La guida

Pubblicato: 11/04/2024 17:08

La pervasività dei vincoli dettati dall’Unione europea si ripercuote anche sulle nostre abitudini quotidiane: un ultimo esempio è dato dall’obbligo della “Pec europea”, che si chiamerà Registered Electronic Mail (Rem) e che sarà valida in tutti gli Stati membri, garantendo la interoperabilità e una armonizzazione delle procedure e delle comunicazioni. A ben vedere, consentirà ai cittadini, alle aziende e alle Pubbliche Amministrazioni di comunicare tra loro in modo sicuro e certo, sulla base dei principi del Regolamento europeo eIDAS – acronimo di electronic IDentification, Authentication and trust Services – che già nel 2014 ha promosso una base normativa comune a tutta Europa per i cosiddetti servizi fiduciari e per i mezzi di identificazione elettronica. Sicché dal gennaio 2022 è iniziato il percorso di adeguamento al Regolamento europeo 910/2014 – eIDAS: la Pec avrà valore legale tra i cittadini di paesi europei. Il tutto dovrebbe essere agevolato dall’introduzione della Csi (Common service interface), l’interfaccia tecnologica condivisa che permette lo scambio sicuro tra i gestori e tra gli utilizzatori di servizi di recapito qualificato. Per il resto, i provider che offrono il servizio Pec continueranno a proporlo nelle forme e nelle modalità già utilizzate fino ad oggi. (Continua a leggere dopo la foto)

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Le differenze e la procedura

Non adeguare la propria Pec agli standard europei obbligatori si tradurrà nell’impossibilità di usarla per comunicazioni con valore legale in Italia e all’estero. La PEC europea, inoltre, integra alcuni requisiti addizionali, vediamo quali. Circa il riconoscimento certo dell’identità, il soggetto titolare della PEC o il legale rappresentante, nel caso degli account aziendali, saranno chiamati a utilizzare Spid, Cie (Carta d’identità elettronica), CNS, firma digitale, riconoscimento de visu tramite webcam per attestare la loro identità; in merito, inoltre, alla attivazione dell’autenticazione a due fattori (2FA), la Rem europea prevede che l’accesso a ciascuna casella di posta elettronica certificata avvenga utilizzando due livelli di protezione: quindi nome utente/password e un altro fattore, tipicamente un’ulteriore autorizzazione confermativa sul dispositivo associato. I fornitori del servizio Pec europeo hanno quindi già aggiornato o stanno aggiornando le rispettive applicazioni Web, dunque, in modo da richiedere a ciascun utente, già possessore di un account o nuovo cliente, l’attivazione del riconoscimento certo e dell’autenticazione a due fattori, come spiega Il Sole 24 Ore. (Continua a leggere dopo la foto)

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Da quando sarà obbligatoria la Rem

Stando a quanto filtra e possiamo leggere sul quotidiano finanziario, la Pec europea diventerà obbligatoria – per tutti i soggetti e le categorie professionali che, per legge, debbono dotarsene – entro fine aprile 2024. Chi già utilizza una casella Pec “italiana” avrà quindi tempo fino a quella data per adeguarla, aggiungendo la certificazione dell’identità e l’autenticazione a due fattori, come prescritto dalla normativa comunitaria. Coloro che non dovessero trasformare in Pec europea le caselle Pec esistenti, non potranno più usarle per inviare e ricevere comunicazioni con valore legale. Inoltre, le funzionalità saranno limitate alla consultazione dell’archivio dei messaggi.

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Ultimo Aggiornamento: 11/04/2024 19:00