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In pensione prima con il riscatto della laurea, ecco cosa fare (e quando conviene). Le simulazioni

Pubblicato: 11/04/2024 18:24

Trasformare gli anni universitari in anni contributivi, per farli valere poi sul calcolo della pensione, anticipandola. È una delle opzioni. Il riscatto della laurea può fare comodo a chi intenda anticipare la pensione, così come a chi voglia percepirne una più alta. Il costo del riscatto è altresì deducibile ai fini dell’Irpef. Queste sono le premesse, ma è pur vero che, in molti casi, l’ottimismo iniziale su questa misura lascia il campo al disincanto: una volta espletati i relativi calcoli attraverso il simulatore dell’Inps, si scopre che la cifra con la quale riscattare gli anni di studio (esclusi gli anni fuoricorso) è troppo elevata. Ecco perché, molti ma non tutti, possono sperimentare il “riscatto agevolato” del corso di studi universitario. La legge numero 26 del 2019 ha introdotto il riscatto laurea agevolato, vediamo di cosa si tratta. Anzitutto, il costo del riscatto agevolato è forfettario per anno riscattato, ovvero è fisso e non parametrato al reddito del richiedente, come invece è per la versione ordinaria dello strumento. (Continua a leggere dopo la foto)

riscatto laurea pensione prima

Cos’è il riscatto “agevolato”

Riscattare gli anni di laurea a fini pensionistici è quasi un lusso e, a complicare le cose, vi è il passaggio dal sistema retributivo al contributivo dal 1996 (riforma Dini). Se il periodo da riscattare, ovvero se gli anni di studio ricadono prima del 1996, cioè nel sistema retributivo, l’onere da versare è basato sul meccanismo della riserva matematica, ovvero in base al beneficio pensionistico che otterrà il lavoratore dopo il riscatto. Se invece il periodo da riscattare è successivo al 31 dicembre 1995, si usa il metodo percentuale, in base cioè all’aliquota contributiva vigente dell’IVS, l’indennità vecchiaia e superstiti. Il riscatto agevolato consente di pagare una cifra fissa anziché una percentuale sulla base del reddito, ma può essere scelto esclusivamente da chi possa vantare: meno di 18 anni di contributi versati prima del 31 dicembre 1995; almeno 15 anni di contributi versati al momento della richiesta di riscatto; almeno 5 anni nel periodo contributivo, dal 1996 in poi. Il costo fisso per ogni anno da riscattare, dunque, è riservato essenzialmente a chi abbia studiato e iniziato a lavorare dal 1996 in poi. Per il riscatto agevolato, prendendo ad esempio l’anno 2023, un anno riscattato costava 5.776,32 euro: cinque anni di studio, per chi ha usato il riscatto agevolato nel 2023, sono costati 28.881,60 euro. (Continua a leggere dopo la foto)

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La rateizzazione

È evidente che, pur se più bassa rispetto a quella dell’eventuale riscatto ordinario, si tratta comunque di una cifra importante, ma per chi non può pagare in un’unica soluzione sussiste anche la possibilità della rateizzazione: dai 12 fino a 120 mesi, dunque 10 anni. Permane il recupero fiscale sul 730, con i costi del riscatto che possono essere dedotti interamente dal reddito imponibile, senza limiti.

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Ultimo Aggiornamento: 11/04/2024 18:27