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È italiano, ma è costretto a tornare a casa dalla Guinea sui barchini: la storia assurda di Michael Ivo Ceresoli

Pubblicato: 12/04/2024 12:59

Michel Ivo Ceresoli, un 34enne di origini italiane e guineane, racconta la sua incredibile e tormentata storia di identità e appartenenza. Nato in Guinea Conakry da madre guineana e padre italiano, un tecnico che lavorava per una multinazionale delle costruzioni, Michel ha vissuto la maggior parte della sua vita in Africa, anche dopo l’abbandono del padre, che è ritornato in Italia dimenticando di lui e della sua famiglia.

Un italiano nato in Guinea: la vita difficile di Ceresoli

La vita di Michel in Guinea non è stata semplice. Sebbene avesse radici italiane, ha sempre vissuto come un cittadino guineano, senza mai ricevere alcun sostegno dalle rappresentanze diplomatiche italiane in Africa. Nonostante la laurea in diritto internazionale conseguita alla ‘Nongo Conakry University, le sue origini italiane gli hanno paradossalmente creato ostacoli professionali nel suo paese natale, dove gli è stato chiesto di pagare per poter lavorare.

Deciso a rivendicare la sua cittadinanza italiana e a cercare migliori opportunità, Michel ha intrapreso un viaggio pericoloso e disperato verso l’Italia, seguendo lo stesso percorso tortuoso e rischioso dei migranti: attraverso il deserto dal Mali alla Tunisia e poi su un barchino fino a Lampedusa. Al suo arrivo in Italia, pur essendo tecnicamente cittadino italiano, Michel ha affrontato un altro ostacolo burocratico: è stato trattenuto per otto mesi nel centro di accoglienza di Crotone prima di poter ottenere la carta di identità che attestava la sua cittadinanza.

il documento italiano di Michael Ivo Ceresoli

Michael Ivo e la burocrazia nemica dell’integrazione

Ora, finalmente libero e riconosciuto, Michel è supportato dall’associazione Sabir, che lo sta aiutando a stabilirsi e a trovare lavoro in Italia, oltre a cercare quel padre che ha tanto desiderato ritrovare. La sua storia è un esempio doloroso di come le complicazioni burocratiche e le politiche di immigrazione possano influenzare profondamente la vita delle persone, soprattutto di quelle che si trovano a cavalcioni tra due culture.

Michel, nonostante le difficoltà, mostra un resilienza notevole. La sua storia mette in luce la necessità di una maggiore flessibilità e umanità nelle politiche di immigrazione, soprattutto per coloro che, come lui, hanno legittime rivendicazioni di cittadinanza ma si trovano intrappolati in un limbo burocratico che ignora le loro storie personali e i loro diritti.

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2024 16:08