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“Fake in Italy”. Dal pane di Altamura prodotto in Repubblica Ceca ai finti prosciutti modenesi: cosa c’è sui “Tir degli orrori” fermati al confine (VIDEO)

Pubblicato: 12/04/2024 19:25

Li chiamano i “Tir degli Orrori“, vengono intercettati al Brennero e trasportano l’impensabile – almeno per noi, che ci teniamo tanto alla qualità del cibo e al controllo della sua provenienza. E invece siamo “invasi” dal celeberrimo Pane di Altamura Dop prodotto in… Repubblica Ceca. O dalle cosce di maiale Danesi che rischiano di diventare prosciutti italiani. E la lista potrebbe proseguire molto a lungo. Così, Coldiretti ha inscenato una protesta proprio al Brennero, con la partecipazione di migliaia di persone. Hanno manifestato contro il falso cibo italiano che viene importato illegalmente da Paesi stranieri. Grazie a loro e alle Forze dell’Ordine, sono stati individuati e fermati Tir carichi di prodotti alimentari che danno vita al mercato parallelo del “Fake in Italy“. (continua dopo la foto)

“Ci dicevano che al Brennero non avremmo trovato camion in ingresso che trasportano prodotti agroalimentari come li abbiamo trovati negli anni passati”. E’ lo stesso Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, a spiegare la situazione. “Purtroppo i fatti dimostrano esattamente il contrario”. Quello dei prodotti “fake” spacciati per italiani è un fenomeno che danneggia gravemente la produzione alimentare Made in Italy. E anche la nostra economia. Si tratta di una vera e propria invasione di cibo fasullo. Grazie anche all’iniziativa di Coldiretti, sono emerse storie davvero incredibili. Oltre al Pane di Altamura Dop e alle cosce di maiale Danesi, c’è la frutta Sudafricana che viene spedita in Sicilia dalla Moldavia. (continua dopo il video)

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O i carciofi brindisini che arrivano dall’Africa. O l’uva indiana spedita a Novara. Poi ci sono i peparati a base di uova che arrivano dalla Polonia e i Tir di grano di cui non si conosce la provenienza, perché mancano i documenti di tracciabilità. Per non parlare delle truffe legate all’olio. “Troppi prodotti stranieri diventano italiani varcando il confine”, denuncia Prandini. “Questo non è più accettabile e vale per tutti i prodotti. Vogliamo una giusta trasparenza rispetto a quelle che sono le informazioni fornite ai cittadini. Per questo serve l’obbligo di origine a livello Europeo. Poi siano i cittadini a decidere con consapevolezza cosa acquistare”.