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Carcere di Opera, Domenico Massari, uccide il narcos Antonio Magrini

Pubblicato: 20/04/2024 20:35

Milano – Un tragico episodio ha interrotto la quotidianità del carcere di Opera, vicino Milano, dove una lite tra detenuti è culminata in un omicidio. Venerdì sera, Antonio Magrini, un uomo di 67 anni detenuto per traffico di droga, è stato ucciso dal suo compagno di cella, Domenico Massari, di 58 anni, già noto per reati gravi.
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Le tensioni, probabilmente scaturite da banali motivi di convivenza in spazi ristretti, hanno portato Massari, condannato all’ergastolo per il femminicidio della sua ex moglie, a compiere l’irreparabile. La vittima, secondo le ricostruzioni, è stata colpita prima alla testa e poi strangolata.

Questo episodio si aggiunge a una serie di gravi incidenti che negli ultimi tempi hanno messo in luce le difficoltà del sistema carcerario. Calogero Lo Presti, coordinatore regionale della Fp Cgil Polizia Penitenziaria della Lombardia, ha sottolineato come il sovraffollamento e la carenza di personale creino un ambiente pericoloso sia per i detenuti che per chi lavora nelle istituzioni penitenziarie.

Il coordinatore nazionale della Fp Cgil Polizia Penitenziaria, Mirko Manna, ha evidenziato come dal principio dell’anno si siano verificati 32 suicidi di detenuti e 4 tra gli agenti, oltre all’omicidio di Magrini, segnali di una crisi profonda del sistema penitenziario che richiede interventi urgenti da parte dell’amministrazione e del governo.

L’indagine sull’omicidio di Magrini è ancora in corso, e mentre la comunità cerca risposte, resta evidente la necessità di riforme strutturali per prevenire ulteriori tragedie.

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2024 09:15