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Gaza, Sabreen Erooh nasce dalla madre morta dopo un bombardamento e diventa simbolo di speranza

Pubblicato: 23/04/2024 08:26
Gaza Sabreen Erooh nasce

La protagonista di questa drammatica vicenda si chiama Sabreen Erooh. È una neonata che è stata estratta dal ventre della mamma morente, Sabreen al-Sakani, una giovane donna incinta di 30 settimane, rimasta vittima con tutta la sua famiglia di un bombardamento israeliano che ha distrutto la sua casa nella Striscia di Gaza. Insieme a lei sono morti infatti il marito Shoukri e l’altra figlioletta di tre anni, Malak. Sabreen è nata tramite parto cesareo nell’ospedale kuwaitiano di Rafah. Il suo nome significa ‘Spirito di Sabreen’, in onore della madre. Ora la piccola è divenuta un simbolo della resistenza.
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Il miracolo di Sabreen Erooh

“La madre non aveva speranze, le sue condizioni erano molto critiche, pure il cervello aveva subito lesioni. Pochi istanti e sarebbe morto anche il feto. Abbiamo voluto dare una speranza alla vita, anche in condizioni così difficili”, ha raccontato a Sky News il dottor Ahmad Fawzi al-Muqayyad.

“Zii e nonni si sono già fatti avanti. – aggiunge un altro medico, Mohammad Salama, direttore sanitario del dipartimento del vicino ospedale saudita dove Sabreen Erooh è stata trasferita perché lì ci sono ancora incubatrici funzionanti – Ha una famiglia, ma è figlia dalla tragedia, il suo destino di orfana la segnerà tragicamente”.

“Di mio figlio non hanno ritrovato neanche un brandello di corpo. La bambina è l’unica cosa che si lascia indietro”, questa invece la drammatica testimonianza della nonna della piccola, Mirvat al-Sakani. Purtroppo però a Gaza i civili continuano a morire sotto le bombe di Israele. Nello stesso giorno un altro raid ha colpito una casa dove c’erano 17 bambini e due donne, figli e nipoti di Saqr Abdel Aal. “La mia intera identità è stata cancellata con loro. – si dispera la donna – Anche se sono vivo, vado anche io via con mia moglie, i miei figli i miei nipoti. Non ho più nulla per cui piangere, non o più nulla in cui credere. Quale sentimento mi guiderà d’ora in poi? Hanno ucciso donne incinte e bambini. Qual è la loro colpa? Sono forse terroristi anche loro?”.
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