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Più soldi nella Tredicesima: ecco quanto e a chi andranno. Cambiano anche i premi produttività: le novità

Pubblicato: 23/04/2024 10:33
tredicesime

Ogni tanto una buona notizia. Sono infatti in arrivo Tredicesime più pesanti. Chi le riceverà? E a partire da quando? La bella novità, contenuta nel decreto legislativo in applicazione alla riforma fiscale, riguarda i lavoratori dipendenti con un reddito fino a 15.000 euro. Per le categorie economicamente più fragili è in arrivo un incremento di 80 euro all’interno della tredicesima. L’aumento verrà definito con un decreto emanato dal ministero dell’Economia e delle finanze, entro il 15 novembre 2024. Ma questa non è la sola novità. Per quanto riguarda i premi di produttività, infatti, il testo prevede “salvo espressa rinuncia scritta del prestatore di lavoro”, un’imposta del 10% in presenza di premi di produttività fino a 3.000 euro lordi. Percentuale, che rispetto al 5% previsto nella legge di Bilancio 2024, torna dunque alla sua aliquota ordinaria. La nuova tassazione sarà operativa a partire dall’1 gennaio 2025. Un’altra novità riguarda la rendita integrativa temporanea anticipata (Rita). (Continua a leggere dopo la foto)
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A partire dal 2025, infatti, come spiega LaVerità, verrà riconosciuta solo nel caso di cessazione del rapporto di lavoro per cause diverse dal “requisito pensionistico di qualsiasi genere”. Per quanto riguarda i lavoratori autonomi, il testo prevede una “determinazione del reddito” secondo il quale il reddito “derivante dall’esercizio di arti e professioni è costituito dalla differenza tra tutte le somme e i valori percepiti nel periodo di imposta in relazione all’attività artistica o professionale e l’ammontare delle spese sostenute nel periodo stesso nell’esercizio dell’attività”. Non concorrono a formare il reddito le somme percepite a titolo di contributi previdenziali e assistenziali, il rimborso delle spese sostenute dal professionista di un incarico e addebitate analiticamente in capo al committente e il riaddebito ad altri soggetti delle spese sostenute per l’uso comune degli immobili usati per l’esercizio di tali attività e per i servizi ad essi connessi. (Continua a leggere dopo la foto)

Novità anche per i redditi agricoli: sarà creato un nuovo catasto. Il ministro dell’Economia, insieme a quello dell’Agricoltura, con un decreto ad hoc andrà a individuare per i terreni delle nuove classi, anche tenendo conto dei più evoluti sistemi di coltivazione. Saranno, inoltre, disciplinate “le modalità di dichiarazione dell’utilizzazione degli immobili oggetto di censimento al catasto dei fabbricati per attività di produzione di vegetali e le modalità di determinazione della relativa superficie agraria di riferimento”.

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