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Camera, bagarre sull’autonomia differenziata: opposizioni in lotta, voto rinviato

Pubblicato: 24/04/2024 20:07

Il clima in Commissione Affari Costituzionali della Camera è diventato tesissimo a seguito dell’approvazione di un emendamento proposto dalla deputata del Movimento 5 Stelle, Carmela Auriemma, che ha portato alla rimozione del termine “autonomia” dall’articolo 1 del disegno di legge sull’autonomia differenziata. La modifica ha ottenuto un voto a sorpresa di 10 a 7 a favore, grazie all’assenza di membri di Lega e Forza Italia, sollevando un vespaio di polemiche.

Il presidente della commissione, Nazario Pagano di Forza Italia, non ha proclamato l’esito del voto, sostenendo che non fosse stato ufficializzato, e quindi richiedendo una nuova votazione. Tuttavia, le opposizioni, capeggiate da PD, M5S e Avs, non hanno accettato questa interpretazione, sostenendo che secondo il regolamento, solo il segretario della commissione, in questo caso il deputato Penza del M5S, ha il compito di ufficializzare il voto. Quest’ultimo ha confermato la regolarità della procedura.

In risposta, le opposizioni hanno chiesto una sospensione dei lavori della commissione, che riprenderanno solo venerdì, invocando l’intervento del presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e della Giunta del Regolamento per risolvere la disputa. Filiberto Zaratti, capogruppo di Avs, ha sottolineato l’importanza di mantenere il rispetto delle regole democratiche, accusando il presidente Pagano di mancanza di imparzialità e di tentare di invalidare un voto legittimo.

Opposizioni in tilt: accolto bene rinvio lavori

Simona Bonafè, capogruppo del PD in commissione, ha ribadito la necessità di riconoscere l’esito della votazione, sottolineando la sorpresa della sconfitta della maggioranza e la necessità di rispettare le procedure regolamentari. Ha accolto favorevolmente la decisione di rinviare i lavori, sperando che ciò porti a una riflessione e possibile correzione dell’approccio del presidente Pagano.

L’emendamento in questione elimina una parte cruciale del testo originale che poteva interpretarsi come una concessione maggiore verso l’autonomia regionale, un punto di notevole tensione politica e ideologica all’interno dell’Italia. Questa modifica rappresenta un momento significativo nella discussione sull’equilibrio tra unità nazionale e autonomia regionale, riflettendo le divisioni più profonde all’interno del panorama politico italiano.

Ultimo Aggiornamento: 24/04/2024 20:08