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Israele pronto ad attaccare Rafah: il ruolo degli Usa

Pubblicato: 24/04/2024 17:51
rafah macerie

Secondo recenti rapporti di Haaretz, l’esercito israeliano ha completato i preparativi per un possibile attacco a Rafah, nell’estremità meridionale della Striscia di Gaza, identificata come “l’ultimo avamposto di Hamas”. Questa mossa potrebbe mettere a rischio la vita di oltre 1,4 milioni di rifugiati palestinesi presenti nella zona, accrescendo il rischio di gravi perdite civili a causa di bombardamenti, fame, malattie e carestia. Il governo israeliano non ha ancora dato l’approvazione formale per l’attacco, ma l’esercito ha dichiarato di essere pronto ad agire non appena riceverà il via libera. Questa decisione arriva in un momento di crescente tensione nella regione, con una situazione umanitaria che rischia di deteriorarsi ulteriormente.

Usa d’accordo con una “risposta limitata” verso Iran da Israele

La questione è complicata ulteriormente dalle dichiarazioni di una fonte egiziana che ha parlato con il giornale arabo Al-Araby Al Jadeed. Secondo questa fonte, gli Stati Uniti avrebbero dato il proprio assenso a Israele per condurre l’attacco a Rafah, in cambio di una “risposta limitata” verso l’Iran, che a sua volta ha lanciato missili e droni in risposta a un attacco aereo a una sede diplomatica iraniana a Damasco.

Recenti immagini satellitari pubblicate dall’ Associated Press mostrano un aumento delle costruzioni di tendopoli vicino a Khan Younis, presumibilmente per ospitare i civili che potrebbero dover evacuare Rafah in caso di attacco. Questa preparazione è stata criticata dalla comunità internazionale, dato lo stato già precario delle infrastrutture nella Striscia di Gaza, devastata da precedenti bombardamenti.

rafah

Le tensioni sono acuite da dichiarazioni politiche, come quelle dell’ex speaker della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, che ha recentemente etichettato il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu come “l’ostacolo più grande” alla soluzione dei due Stati tra Israele e Palestina. Pelosi ha suggerito che Netanyahu, a suo avviso, rappresenta da anni un ostacolo alla pace nella regione e ha espresso preoccupazione per le sue politiche.

Questi sviluppi suscitano preoccupazione per la possibilità di un’escalation del conflitto e per le gravi conseguenze umanitarie che un attacco a Rafah potrebbe comportare. La situazione rimane estremamente fluida e il mondo osserva con apprensione l’evolversi degli eventi.