Vai al contenuto

“Traditori e inaffidabili”. Le ire dell’Ue contro il governo italiano dopo il dietrofront sul Patto di Stabilità

Pubblicato: 24/04/2024 07:59

“La cosa più importante è che i due terzi del Parlamento approvano il nuovo Patto di Stabilità“. Con queste parole, nel corso della riunione della Commissione Ue, si è affrontato il tema del via libera alla riforma delle regole econimiche dell’Unione, arrivato alla fine delle votazioni. Con la presidente Ursula von der Leyen che si è mostrata serena e sorridente come sempre, nascondendo però dietro le apparenze un’insoddisfazione riportata da tante fonti. Il motivo? La presa di posizione italiana, con il nostro Paese che ha votato in maniera compatta contro l’approvazione (questa la scelta della gran parte della maggioranza) o ha preferito astenersi (come l’opposizione). Oggetto delle ire della presidente sono stati, stando a quanto riportato da diverse testate straniere, proprio gli esponenti del governo Meloni, accusati di aver tradito gli accordi presi in passato.

Von der Leyen era infatti sicura di aver incassato la disponibilità dell’esecutivo di centrodestra a un voto favorevole. Gli ultimi incontri con la premier Giorgia Meloni l’avevano rassicurata da questo punto di vista e al momento del voto, la presidente della Commissione non è riuscita a nascondere un mix di sorpresa e malumore per l’improvviso dietrofront. La scelta italiana non ha compromesso l’approvazione, ma è suonata agli occhi dei vertici Ue come una scelta buona soltanto a imbonire qualche elettore, venendo meno allo stesso tempo a ogni impegno preso.

La conferma, per von der Leyen, di una totale inaffidabilità dell’esecutivo Meloni, pronto a tradire la parola data pur di mostrarsi agli elettori contrario al nuovo Patto, sul quale pure aveva dato a parole il suo via libera. Una premier, insomma, che fuori dai confini si mostra bendisposta nei confronti delle decisioni di Bruxelles, una volta tornata a casa le contesta per mostrare agli elettori il suo volto “anti-europeista”. Una doppia faccia che von der Leyen (e non solo, dalle parti dell’Ue) sembra non sopportare più.

Leggi anche: Eboli, bimbo sbranato dai cani: madre, zii e proprietari dei pitbull sono indagati