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Boom di targhe “polacche” su scooter e auto, cosa c’è dietro lo strano fenomeno. L’inchiesta (VIDEO)

Pubblicato: 30/04/2024 19:35

Probabilmente molti lettori se ne saranno accorti semplicemente passeggiando per strada, di fianco ad automobili o moto parcheggiate, oppure nel traffico delle grandi città: da un po’ di tempo sono sempre di più i veicoli che circolano con targhe straniere, per lo più con la sigla PL, stante a indicare la Polonia. Evidentemente, un motivo c’è, ma ciò non significa che questa pratica sia legale – è quantomeno border line – oppure immune da conseguenze. E partiamo, dunque, dalle ragioni del curioso fenomeno. Nell’ultimo anno le polizze Rc auto sono aumentate mediamente del 7,1% (il 6% in più rispetto all’anno precedente), dato ancora più elevato del drammatico rincaro riscontrabile, praticamente, in ogni settore. Anche l’IVASS (Istituto per la vigilanza delle compagnie assicurative) ha evidenziato che nel nostro Paese per assicurare un veicolo si paga il 27% in più rispetto alla media degli altri Paesi europei. Il bisogno aguzza l’ingegno, si dice, sicché, come documentato da programma di RaiTre FarWest, la pratica è oramai nota e dilagante in tutta Italia, e in particolare a Napoli. (Continua a leggere dopo la foto)

Napoli, “periferia di Varsavia”

Delle 53mila targhe straniere in Italia ben 35mila sono solo in questa città, ciò che fa dire al conduttore, Salvo Sottile, che Napoli “sta diventando dal punto di vista automobilistico la periferia di Varsavia”. Chi scrive si è recato nello splendido capoluogo campano solo alcune settimane fa e può effettivamente testimoniare di essersi frequentemente imbattuto in numerosi veicoli con targa polacca. Ma come funziona tale escamotage e, inoltre, è legale? Non intendiamo giustificare pratiche truffaldine, ma è pur vero che, dopo Prato, Napoli può vantare il triste primato delle polizze assicurative più alte in Italia, con un esborso maggiorato del 64% rispetto al resto del Paese. Ecco, dunque, l’idea a suo modo geniale: per quel che riguarda i motorini, i mezzi vengono spediti in Polonia, e qui avviene una nuova immatricolazione. Lo scooter smette di esistere in Italia, e diventa “polacco”. (Continua a leggere dopo la foto)

Come funziona l’escamotage

Basta andare con il proprio mezzo in una agenzia di pratiche auto che si presta a questo tipo di operazioni – non proprio trasparenti – , aprire una richiesta di “radiazione per esportazione” in Polonia del mezzo, attendere la nuova immatricolazione e stipulare un contratto di noleggio per lo stesso motorino con la società nuova intestataria dello scooter. Secondo quanto ricostruito dalla trasmissione Rai, per i motorini si pagherebbero 600/800 euro la prima volta e poi un prezzo intorno a 300/350 euro annui, valore che invece in Italia a Napoli sarebbe oscillato tra i 2000 e i 2500 euro totali l’anno. Lo stesso discorso avviene con le auto che vengono inviate Polonia, immatricolate una seconda volta ma con un contratto di noleggio, aggirando così le assicurazioni italiane (a volte la stessa targa si trova su altri due o tre mezzi). Il tutto si è diffuso grazie al “passa parola” e alle chat. Così il costo si può ridurre fino a un quinto, ma, come anticipato, oltre che fraudolenta, si tratta di una pratica che può risultare rischiosa, controproducente al più. (Continua a leggere dopo la foto)

Cosa si rischia

In caso di incidente la nuova compagnia assicurativa polacca raramente pagherà i sinistri e qualora lo dovesse fare i tempi sarebbero “biblici”, precisa l’inserto Motori del Corriere della sera. Come ha spiegato il broker assicurativo Salvatore Vitagliano, se la società di noleggio polacca va in fallimento, auto e moto si perdono, spariscono, perché “non si è più i proprietari di quei mezzi”. Infine, una riflessione: considerato l’ingente numero di targhe polacche, se avviene un incidente tra due mezzi con targa polacca chi pagherà? Molto probabilmente nessuno. “Il più delle volte chi fa da tramite con l’Italia per assicurare veicoli stranieri sono persone poco affidabili“, ha concluso il broker assicurativo intervistato da FarWest.

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