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Il Vibranio della Marvel esiste davvero: il metallo scoperto mesi fa

Pubblicato: 01/05/2024 10:07

Esiste in natura un materiale capace di produrre elettricità. Si trova in Africa e potrebbe rivoluzionare, in ogni senso, l’esistenza sul pianeta Terra. Tanto che nella corsa senza confini ai minerali e alle terre rare indispensabili allo sviluppo tecnologico, presenti in maggiori quantità nel continente africano, da anni le grandi potenze sono in concorrenza. Con tutti quei riflessi possibili e immaginabili sul contesto geopolitico globale. Ma è tutto vero?

Degli interessi e degli investimenti, con miliardi di dollari, realizzati e in corso in molte nazioni africane da parte di Cina e Russia (ma anche da Turchia e India) si conosce molto. Con intese tra governi locali e superpotenze che vedono nascere società miste per la gestione e la costruzione di infrastrutture, per produrre e distribuire materie prime preziose. Come il “vibranium”, una pietra naturale in grado di generare energia. Un video così detto virale da giorni è tornato a girare sul web, anche grazie a titoli di sicuro richiamo simili a questo: “Trovate in Africa rocce capaci di produrre cariche elettriche: possono davvero accendere una lampadina?”.

Un indispensabile fact-cheking ha svelato cosa ci si può realmente attendere da una roccia – dal nome evocativo di Vibranio – che si presenta agli occhi con effetti speciali mai visti. Il video in questione mostrerebbe che “delle rocce trovate in Africa producono una carica elettrica. Questi video sono stati visti milioni di volte e alcuni utenti dei social media sostengono che potrebbero essere la risposta ai problemi energetici del continente. Ma possono davvero creare energia elettrica e accendere una lampadina?”.

Il vibranio del wakanda e quello…che esiste davvero

Il Vibranio ci rimanda allo Stato di Wakanda del centro Africa, i cui abitanti riuscirono a lavorare un metallo extraterrestre e a realizzare una lega dalle proprietà fisiche, chimiche e meccaniche fuori dal comune. Lega capace di assorbire, accumulare e rilasciare un’enorme quantità di energia cinetica. Dei materiali “mitologici” rari come il vibranio ci informava lo scrittore scientifico Massimo Sandal, a lungo impegnato nelle attività di ricerca (ha scritto, tra gli altri, La malinconia del mammut, Il Saggiatore 2019) sul sito specializzato Wired.it già nel lontano marzo 2018.

Sandal spiegava che molta “della tecnologia di Wakanda, immaginario stato afrofuturista dove si svolge il film Black Panther realizzato dalla Marvel, è basata su un materiale eccezionale, il vibranio. Un metallo venuto dallo spazio, ma non certo l’unico materiale fantastico intorno a cui ruotano film, fumetti e altre storie della fantascienza”. Il ricercatore ha ricordato che il vibranio, nell’universo della Marvel comics, era “un metallo extraterrestre giunto sulla Terra da un meteorite, con numerose sorprendenti caratteristiche. La principale è una enorme capacità di assorbire le vibrazioni (da cui il nome) e gli impatti. Cosa che lo rende un ottimo materiale per lo scudo di Capitan America”. In realtà sono due le varietà di vibranio: il vibranio del Wakanda di cui sopra e “quello antartico, che funziona un po’ al contrario. Emette vibrazioni capaci di liquefare gli altri metalli”.

Dai voli sulle ali della fantasia però Sandal ci mette in guardia: “Parlando della realtà scientifica, sfatiamo la possibilità che metalli incredibili ci caschino addosso dal cielo: la tavola periodica è la stessa in ogni parte del Cosmo”. Più sensato risulta chiedersi allora se sia possibile convertire le vibrazioni di un metallo in energia. “Dalla fine dell’Ottocento conosciamo materiali piezoelettrici, che convertono le sollecitazioni meccaniche in elettricità. Li troviamo dagli orologi al quarzo agli accendini – spiega lo scrittore – ma anche in applicazioni sofisticate come i microscopi a forza atomica o a effetto tunnel. Meno noto e più curioso il fatto che numerosi materiali biologici sono piezoelettrici – dalle ossa al dna e fino a interi virus – quindi c’è un po’ di vibranio in ognuno di noi”.

Sempre a qualche anno fa risale la notizia di uno studio di alcuni ricercatori sui materiali compositi per realizzare il treno dell’Hyperloop Transportation Technologies (chiamato HTT), il treno più veloce della storia. Che avrebbe utilizzato un materiale composito molto avveniristico, battezzato Vibranio: essendo fino a 10 volte più resistente dell’acciaio, molto duttile e con sensori incorporati per controllare stabilità, temperatura e integrità dei convogli, avrebbe avvicinato la fantascienza alla realtà. Ma Hyperloop One, società di Elon Musk per sviluppare il nuovo sistema “ferroviario” ad altissime velocità – 1.000 km/h dentro un tubo quasi senza attrito – ha annunciato la chiusura.

Sullo stesso video della piccola roccia che fa accendere una mini lampadina nel febbraio del 2023 l’emittente France 24 in inglese affrontò l’argomento – notizia vera o fake? – dopo che aveva acceso l’interesse tra molte realtà del web. In una trasmissione presente su Youtube (analisi vibranio) la tv pubblica spiegò, con l’aiuto di studiosi dell’Università di Parigi, che le pietre della Repubblica popolare del Congo non possono generare elettricità. E che quel video, con un angolo di ripresa così stretto, poteva nascondere chissà quale trucco.

A distanza di oltre un anno, di fronte a una scoperta potenzialmente in grado di cambiare il corso della storia umana, di quelle rocce energetiche non si è saputo più nulla. Ma intanto quel video è di nuovo virale…

Ultimo Aggiornamento: 01/05/2024 11:22