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Elio contro Vannacci: “Classi separate per i disabili? Porcherie senza senso”

Pubblicato: 02/05/2024 16:59

Stefano Belisari, in arte Elio, leader del gruppo Elio e le storie tese, è da tempo impegnato per la ricerca di fondi e la promozione di attività per le persone affette da autismo. E lo fa in prima linea, da genitore di un ragazzo autistico. Si può solo immaginare lo struggimento nell’ascoltare le parole dette con molta leggerezza dal generale Roberto Vannacci, dopo l’ufficializzazione della sua candidatura da parte della Lega e l’intervista rilasciata alla Stampa. Raggiunto dal Tg Zero di Radio Capital, condotto da Edoardo Buffoni e Mary Cacciola, il cantante ha reagito in modo pacato, ma netto: “Ma perché Vannacci parla di disabilità?”.
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Le dichiarazioni di Vannacci

Vannacci ha dichiarato, fra l’altro: “Andrebbero fatte classi per ragazzi con grandi potenzialità e altre per quelli in difficoltà. Un disabile non lo metterei a correre con uno che fa il record dei 100 metri. La scuola deve essere dura e selettiva perché così sarà la vita.”

Mary Cacciola ed Edoardo Buffoni ne hanno parlato con Elio di Elio e le Storie Tese, padre di Dante, ragazzo autistico.

Elio su Vannacci: “Porcherie senza senso”

“Delle frasi di Vannacci, sulle quali ho letto che ha poi fatto marcia indietro con il più classico dei ‘sono stato frainteso’. Mi soffermerei su una frase che è incontrovertibile e indiscutibile che lui ha detto, cioè: ‘io di disabilità non sono esperto‘. Tutti quelli come me che vivono la disabilità 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno, si sono chiesti ‘ma allora perché parli?’. Perché parlano quelli che non ne sanno niente? Dicono delle cose gravi. Quello delle classi differenziate è un concetto vecchissimo, superato, che non ha senso, che va contro l’inclusione che è la battaglia che tutti quelli come me, i papà e le mamme di figli speciali, combattono tutti i giorni. Allora perché arriva uno che non ne sa niente e dice queste minchiate? Già è dura, molto, è difficilissima qualsiasi cosa. Che parlino di temi come questi coloro che possono farlo”.

La battaglia per l’inclusione e le parole di Vannacci che buttano tutto a terra

“Da quando nostro figlio Dante è nato cerchiamo di inserirlo in ogni contesto sociale, cerchiamo di fare in modo che conduca una vita inserita. È una cosa fattibile, in mezzo a mille sforzi e mille inefficienze. È un cammino che comincia da quando il figlio nasce, subito si incontrano ostacoli, assenze, incompetenze, truffe. Poi si entra a scuola e anche lì c’è da lottare, spendendo tantissimi soldi. Bisogna fare in modo di incontrare persone competenti che aiutino in questo cammino, ma non si trovano.”

Il sostegno nelle scuole

“Anche i cosiddetti insegnanti di sostegno, sono persone che ne sanno poco, spesso scelgono di farlo solo perché può essere utile per ottenere punteggi. Mentre invece, gli anni della scuola sono fondamentali per arrivare a un’autonomia e a un’indipendenza, che in molti casi è possibile. Gli insegnanti di sostegno arrivano due mesi dopo l’inizio dell’anno scolastico. In quei due mesi lì, cosa fai? Sono tutte cose vissute come opzionali, invece sono fondamentali.”

“Porcherie senza senso”

“Quello che ho letto sono porcherie senza senso, dette da uno che, per sua stessa ammissione, non se ne intende. In questi temi qui ti trasformi in esperto quando ti nasce u n figlio autistico, oppure con un altro tipo di disabilità. Penso che a quelli come Vannacci manchi proprio il contatto quotidiano con questo tipo di realtà e di vita.”

Il Concertozzo di Elio per l’inclusione

Torna per la terza edizione il Concertozzo, l’evento organizzato da Elio e le Storie Tese e Trio Medusa ogni anno unisce musica e consapevolezza sociale, promuovendo l’idea di una comunità più inclusiva e informata.

“Domenica 26 maggio faremo il Concertozzo a Monza e sabato 25 incontreremo il pubblico nella piazza dell’Arengario a Monza, dove parleranno esperti. Chiunque voglia venire lo può fare, è tutto gratuito. Gli esperti parleranno di ogni tipo di disabilità, ospiteremo associazioni che operano per includere i nostri figli e toglierli dall’assistenzialismo, trasformandoli in contribuenti, perché PizzAut fa anche questo: dà l’opportunità a questi ragazzi di essere assunti. Alcuni possono farlo, altri senza dubbio no. Però tutti possono avere delle possibilità che però tornano a esaurirsi, se pensiamo che debbano essere inseriti in classi differenziate. Che poi molto spesso, sono l’anticamera di cose peggiori e già viste, che portano a istituti e a vite nascoste.”

Ultimo Aggiornamento: 02/05/2024 17:00