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Bompiani choc: “Anche Berlusconi…”. Caso Toti, scontro in Tv tra l’intellettuale radical chic e Giorgio Mulè

Pubblicato: 07/05/2024 19:00

La notizia clamorosa con cui ci siamo svegliati stamane, ovvero il fermo del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ora agli arresti domiciliari, non poteva non essere il principale argomento de L’Aria che tira, il talk-show mattutino condotto da David Parenzo su La7. L’occasione era troppo ghiotta per Ginevra Bompiani, che, a differenza di quanto fatto con gli altri recenti scandali in Puglia (quelli targati Pd), ha già condannato Toti, è già certa della sua colpevolezza: il classico garantismo a senso alternato di certa sinistra. Spesso ospite dei tanti programmi politici mandati in onda dalla emittente di Urbano Cairo, Ginevra Bompiani, classe 1939, è una scrittrice e figlia di Valentino Bompiani, fondatore della omonima casa editrice, ma era invitata in veste di candidata alle elezioni europee con la lista “Pace terrà dignità” di Michele Santoro. Ed è già in piena campagna elettorale. (Continua a leggere dopo la foto)

Foto: Ginevra Bompiani

Il precedente del 1994

La scrittrice, d’altronde, non è nuova a uscite apodittiche e dichiarazioni tranchant (e gravi), specie da quando si è instaurato il governo di Giorgia Meloni, sino a dire: “Volevano ammazzarli tutti”, in riferimento alla tragedia di Cutro, arrivando persino a definire “poveri cristi” gli scafisti della morte. Ginevra Bompiani ha dapprima tracciato un parallelismo con l’avviso a comparire a Silvio Berlusconi (anche se si parlò e ancora si parla di “avviso di garanzia”, che è un’altra cosa) il 22 novembre del 1994, come si ricorderà annunciato dalla prima pagina del Corriere della Sera nei giorni in cui l’allora presidente del Consiglio presiedeva il G7 a Napoli. Praticamente l’invito fu notificato a mezzo stampa. All’epoca si parlò di golpe giudiziario, ma anche questa è un’altra storia. La teoria esposta dalla Bompiani, ripresa da Il Tempo è che il centrodestra faccia di tutto per coprire gli scandali giudiziari. Quando l’editore della rivista “Nazione Futura”, Francesco Giubilei, anch’egli ospite di Parenzo ha sottolineato come l’inchiesta arrivi a un mese dalle elezioni europee, è partita l’intemerata di Ginevra Bompiani. (Continua a leggere dopo la foto)

Foto: Giorgio Mulè

Lo scontro con Mulè

“Anche quando notificarono l’avviso di garanzia a Silvio Berlusconi durante il G7 l’unica reazione della destra fu questa. È possibile che sia sempre questo l’atteggiamento della destra?”, nelle parole della scrittrice. In realtà, a pochissime ore dai fatti che hanno coinvolto Toti, non è facile essere talmente netti, né da una parte e né dall’altra. Ma Ginevra Bompiani non si scompone, neppure quando l’altro ospite, Giorgio Mulè, vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera, le ha chiesto, testualmente: “Lei si ricorda come è finito quel processo? Assolto nel merito”. Risposta di Ginevra Bompiani: “Non importa”. Lo ha detto davvero. Sicché uno sconsolato Molè non ha potuto che replicare: “Ecco la differenza tra me e quelli di sinistra come lei… Farsi affascinare dagli avvisi di garanzia, dagli arresti e dalle intercettazioni è la cosa peggiore”.

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