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Simone Borgese ha stuprato ancora. E in Italia non finisce in carcere. Follia pura

Pubblicato: 06/06/2024 20:43

È agli arresti domiciliari Simone Borgese, accusato di una violenza sessuale nei confronti di una studentessa avvenuta a Roma l’8 maggio scorso e già condannato per due abusi. Una decisione arrivata proprio mentre iniziava a fare il giro dei social il drammatico racconto della vittima delle violenze: la Procura aveva chiesto per lui la detenzione in carcere ma il gip ha disposto i domiciliari. Non sono mancate, ovviamente, fortissime proteste da parte degli utenti in rete, che si sono detti “indignati” di fronte a questa decisione.

«È stato un incubo, non sapevo come uscire da quella macchina. Mi sentivo ed ero in trappola». Queste le parole della studentessa vittima della violenza a Roma lo scorso 8 maggio, che ha portato all’arresto di Simone Borgese, 39 anni. «Ringrazio la polizia per aver trovato il responsabile – aggiunge la 26enne – Faccio appello a tutte le ragazze che hanno subito abusi: non abbiate paura, denunciate».
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«Io continuavo a dirgli nella tua macchina non salgo. E lui ha iniziato a farmi sentire in colpa perché non lo stavo aiutando. Mi diceva “Non mi stai aiutando in una situazione come questa”, poi continuava a ripetere che aveva il telefono scarico. E ancora “Se io mi perdo come faccio”. È stato veramente un attore, un manipolatore. Non sarei mai salita sulla macchina di uno sconosciuto. Non sono stata abbastanza lucida per la situazione che si era creata, vedevo le macchine ferme da un lato e dall’altro della strada, il traffico, lui con lo sportello aperto».

Simone Borgese ha avvicinato la studentessa alla fermata dell’autobus in via della Magliana a Roma, con la scusa di chiedere informazioni stradali, e l’ha convinta a salire in macchina. Poi l’ha portata in una strada isolata e l’ha violentata. L’episodio è avvenuto a inizio maggio e, nei primi giorni di giugno, la polizia ha arrestato il 39enne romano per violenza sessuale aggravata. Borgese è un recidivo: era già stato condannato a sette anni e mezzo di carcere per aver violentato una tassista nel 2015. Un dettaglio inquietante è che anche quella violenza era avvenuta l’8 maggio, ma nove anni prima.

L’uomo si è avvicinato alla ragazza, che stava aspettando l’autobus, chiedendole indicazioni per raggiungere il Raccordo. La giovane, utilizzando un’app di mappe stradali, ha fornito le informazioni, e Borgese, mostrandole il cellulare scarico, l’ha invitata a salire per accompagnarlo. Presa di sorpresa e vedendolo in difficoltà, è salita a bordo. A quel punto, Borgese ha finto di fare una telefonata e ha iniziato a fare avances insistenti. La giovane è stata portata in una zona isolata e costretta a subire una violenza. Solo dopo, Borgese le ha restituito lo smartphone e l’ha riaccompagnata nei pressi di Villa Bonelli.

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Ultimo Aggiornamento: 06/06/2024 23:32