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La lezione di Draghi: “L’Europa dovrà crescere più velocemente e meglio”

Pubblicato: 14/06/2024 12:36

In occasione del discorso di ringraziamento per il Premio Europeo Carlo V, l’ex premier ed ex presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha sottolineato l’urgenza di una crescita economica più rapida e sostenibile per l’Unione Europea. Ricevendo il prestigioso riconoscimento dal re Felipe VI di Spagna, Draghi ha dichiarato: “Il modo principale per ottenere una crescita più rapida è aumentare la nostra produttività“.

Draghi ha spiegato come la produttività europea sia in calo da tempo. “Dall’inizio degli anni 2000, il PIL pro capite aggiustato per i prezzi interni è stato inferiore di circa un terzo rispetto a quello degli Stati Uniti”, ha affermato. “Circa il 70% di questo divario è spiegato dalla minore produttività nel settore tecnologico e nella digitalizzazione. Se escludessimo il settore tecnologico, la crescita della produttività dell’UE negli ultimi vent’anni sarebbe pari a quella degli Stati Uniti”.

L’ex premier ha poi ammonito: “Il divario potrebbe aumentare ulteriormente con il rapido sviluppo e la diffusione dell’intelligenza artificiale. Circa il 70% dei modelli fondamentali di intelligenza artificiale viene sviluppato negli Stati Uniti, e solo tre aziende statunitensi rappresentano il 65% del mercato globale del cloud computing. Per iniziare a colmare questo divario, è necessaria una serie di azioni politiche. Prima di tutto, dobbiamo ridurre il prezzo dell’energia“.

Nel suo discorso, Draghi ha ribadito che “l’Europa deve evitare il protezionismo, ma non può rimanere passiva di fronte alle azioni di altri paesi che minacciano la prosperità della nostra economia“. Ha citato le recenti decisioni degli Stati Uniti di imporre tariffe alla Cina, osservando che “queste decisioni hanno implicazioni per la nostra economia attraverso il riorientamento delle esportazioni”. Ha aggiunto: “Il mantenimento di alti livelli di protezione sociale e di ridistribuzione non è negoziabile. La lotta all’esclusione sociale sarà fondamentale non solo per preservare i valori di equità sociale della nostra Unione, ma anche per garantire il successo della nostra transizione tecnologica”.

Draghi ha suggerito che la prima risposta europea ai cambiamenti nelle regole del commercio mondiale dovrebbe essere quella di “riparare il più possibile i danni all’ordine commerciale multilaterale, incoraggiando tutti i partner disposti a impegnarsi nuovamente per un commercio basato su regole“. La seconda risposta, ha detto, “dovrebbe essere quella di incoraggiare gli investimenti esteri diretti, in modo che i posti di lavoro nel settore manifatturiero rimangano in Europa”. Infine, ha proposto “l’utilizzo di sussidi e tariffe per compensare gli ingiusti vantaggi creati dalle politiche industriali e dalle svalutazioni dei tassi di cambio reali all’estero. Ma se intraprendiamo questa strada, deve essere nell’ambito di un approccio generale pragmatico, cauto e coerente”.

Per migliorare la produttività, Draghi ha sottolineato l’importanza di “eliminare gli ostacoli che ancora si frappongono all’attività transfrontaliera all’interno del mercato unico, in particolare quelli che impediscono la diffusione del digitale. Ad esempio, il cloud computing nella pubblica amministrazione deve essere disciplinato da un unico insieme di regole”. Ha inoltre suggerito che “la politica della concorrenza deve agevolare la scala, ponderando i criteri di innovazione e resilienza in base all’evoluzione del mercato e dei contesti geopolitici, evitando al contempo un’eccessiva concentrazione di mercato che fa aumentare i prezzi al consumo e diminuisce la qualità del servizio”.

“Per riqualificare la nostra forza lavoro”, ha proseguito Draghi, “sarà necessario rafforzare i sistemi di istruzione e formazione, incoraggiare l’apprendimento degli adulti e facilitare l’ingresso di lavoratori altamente qualificati provenienti da Paesi terzi. L’esempio della Svezia, che ha un settore tecnologico più che doppio rispetto alla media dell’UE, dimostra che un modello sociale forte e il progresso tecnologico non solo sono compatibili, ma si auto-rinforzano quando si concentrano sulla riqualificazione e sulle competenze”.

Infine, Draghi ha ribadito l’importanza di ridurre il costo dell’energia per aumentare la produttività europea. “Dobbiamo costruire un vero mercato di energia per aumentare la produttività del continente. Le attuali regole di mercato non disaccoppiano nettamente il prezzo delle energie rinnovabili e del nucleare dai prezzi più alti e più volatili dei combustibili fossili, impedendo a industrie e famiglie di cogliere appieno i benefici dell’energia pulita nelle loro bollette”, ha concluso.

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