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Ucraina, 50 miliardi e non solo: a grandi passi verso la NATO

Pubblicato: 14/06/2024 06:38

Cinquanta miliardi di dollari in aiuti per l’Ucraina entro il 2024: questa la cifra monumentale stanziata dal G7 per supportare la nazione in difficoltà. I fondi provengono dagli interessi maturati su beni russi congelati in Occidente, un’operazione che ha rischiato di fallire ma che ora sembra in via di attuazione. Oltre ai 60 miliardi di euro già stanziati dall’UE, e ai 50 miliardi di dollari approvati dal Congresso USA, questo nuovo pacchetto di aiuti potrebbe addirittura salire fino a 55 miliardi, in base alla tassazione applicata da ciascun paese. La cifra finale è stata definita come “circa” 50 miliardi, un termine volutamente vago.

Questi fondi permetteranno a Kiev di avviare la ricostruzione e di migliorare la propria difesa contro gli attacchi russi, soprattutto in vista delle battaglie estive e delle elezioni presidenziali americane, che potrebbero vedere un ritorno di Donald Trump. Quest’ultimo è considerato un rischio, e l’Occidente vuole fare il possibile per evitare che possa facilmente invertire la rotta rispetto agli aiuti all’Ucraina. La reazione del Cremlino non si è fatta attendere: Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha dichiarato che i tentativi di appropriarsi dei beni russi congelati sono “criminali” e che porteranno a una risposta molto dolorosa per l’Unione Europea.

Giorgia Meloni, presidente di turno del G7, ha annunciato con orgoglio l’accordo politico raggiunto: “Non si tratta di una confisca ma di profitti che maturano. Era un risultato non scontato di cui vado particolarmente fiera”. Gli aspetti tecnici riguarderanno la corretta formulazione giuridica e le garanzie in caso di impossibilità di utilizzo dei beni “putiniani”. Il meccanismo è semplice: i 50 miliardi verranno rimborsati con gli interessi annuali maturati dai beni russi sequestrati, il cui valore supera i 350 miliardi di dollari.

Ci vorranno almeno dieci anni per restituire la cifra, e se i beni non dovessero più produrre interessi, chi garantirà? Gli USA avrebbero preferito una garanzia dell’UE, ma alla fine ogni Stato garantirà in base al proprio PIL. Non è escluso che l’Unione possa prevedere una rete protettiva collettiva su questo punto. I leader hanno discusso anche con il presidente ucraino Zelensky. Il presidente statunitense Biden ha definito l’accordo come “formidabile”, sottolineando che l’Occidente non sta facendo marcia indietro e che Putin non riuscirà a dividerli.

Janet Yellen, segretaria Usa al Tesoro, ha enfatizzato l’urgenza di sbloccare il valore dei beni russi per sostenere finanziariamente l’Ucraina. Anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato il sostegno a Kiev per tutto il tempo necessario, mandando un messaggio forte a Putin: “Non può vincere”. Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha ribadito la necessità di ulteriori 40 miliardi di euro l’anno per la difesa, nonostante i fondi non siano destinati direttamente a scopi militari. Inoltre, questo massiccio sostegno avvicina l’Ucraina a grandi passi verso la NATO, segno di una crescente integrazione nella sfera di difesa occidentale.

A margine del G7, USA, Canada e Gran Bretagna hanno firmato un documento contro la Russia, esprimendo preoccupazione per i tentativi del Cremlino di influenzare le elezioni occidentali, come già accaduto in Moldavia e con un chiaro riferimento alle prossime elezioni americane. Putin sembra infatti voler sostenere Trump nella sua corsa contro Biden.

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Ultimo Aggiornamento: 14/06/2024 14:44