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Strage di Pellegrini alla Mecca, uccisi dal caldo: finora più di 900 vittime

Pubblicato: 19/06/2024 21:02
pellegrini mecca

Durante il pellegrinaggio alla Mecca, in Arabia Saudita, almeno 900 pellegrini hanno perso la vita, prevalentemente a causa di malori legati alle elevate temperature. La maggior parte delle vittime, oltre 470, era di origine egiziana, mentre almeno 60 erano indonesiani. Secondo fonti mediche e ufficiali saudite anonime, i corpi sono stati portati al complesso di emergenza nel quartiere di Al-Muaisem alla Mecca. Un diplomatico ha riferito all’agenzia Afp che tutti i decessi sono stati causati dal caldo, mentre un fedele è morto a seguito di un piccolo schiacciamento della folla. Questo bilancio è nettamente superiore a quello dell’anno precedente, quando circa 240 persone persero la vita durante il pellegrinaggio.
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Nel 2024, oltre 1,83 milioni di musulmani hanno partecipato all’Hajj, inclusi più di 1,6 milioni di pellegrini provenienti da 22 Paesi e circa 222mila cittadini e residenti sauditi. Le temperature alla Mecca hanno superato i 50 gradi Celsius, raggiungendo un picco di 51,8 gradi alla Grande Moschea, come riportato dal centro meteorologico nazionale saudita. Il bilancio delle vittime potrebbe ancora aumentare, poiché diversi Paesi hanno segnalato la scomparsa di alcuni connazionali. Nei giorni precedenti erano state riportate decine di vittime tra i pellegrini provenienti da Iran e Giordania.

I partecipanti al pellegrinaggio hanno assistito a numerosi casi di persone che svenivano mentre tentavano di eseguire la simbolica lapidazione del diavolo. Molti, tra cui numerosi egiziani, hanno perso contatto con i loro cari a causa del caldo e della folla. Le autorità saudite non hanno commentato ufficialmente il numero delle vittime legate al caldo durante il pellegrinaggio, un obbligo religioso per ogni musulmano abile almeno una volta nella vita. Tuttavia, centinaia di persone si sono radunate presso il complesso di emergenza nel quartiere di Al-Muaisem alla Mecca, sperando di ottenere notizie sui loro familiari scomparsi.

Il pellegrinaggio all’Hajj

L’Hajj è uno dei cinque pilastri dell’Islam e rappresenta un obbligo religioso per i musulmani che ne hanno le possibilità fisiche ed economiche. Ogni anno, milioni di pellegrini si recano alla Mecca per compiere una serie di rituali che culminano con la visita alla Kaaba, il luogo più sacro dell’Islam. Tuttavia, l’affollamento e le condizioni climatiche estreme possono trasformare questa esperienza spirituale in una sfida per la sopravvivenza.

Il Ministero della Salute saudita e altre organizzazioni coinvolte nella gestione del Hajj hanno affrontato enormi pressioni per fornire assistenza medica tempestiva ai pellegrini affetti da colpi di calore e altre emergenze. Gli ospedali locali sono stati messi a dura prova, con un afflusso continuo di pazienti che necessitavano di cure immediate. Nonostante queste difficoltà, gli sforzi delle squadre di emergenza e dei volontari sono stati cruciali per salvare vite e fornire supporto ai pellegrini in difficoltà.

L’incidente ha sollevato questioni importanti sulla gestione e la sicurezza del Hajj, specialmente in condizioni climatiche estreme. Mentre i pellegrini sono consapevoli dei rischi associati al pellegrinaggio, la magnitudine di questa tragedia evidenzia la necessità di migliorare ulteriormente le misure di protezione e assistenza.

Il governo saudita ha espresso il suo profondo rammarico per le perdite e ha promesso di fare tutto il possibile per migliorare la sicurezza e le condizioni per i futuri pellegrinaggi. Le autorità hanno anche avviato un’inchiesta per capire come le condizioni di caldo estremo abbiano contribuito al numero elevato di decessi e come possano essere prevenuti incidenti simili in futuro.

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