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Obbligo vaccinale, Borgonovo pubblica i verbali del Cts: ecco cosa scrivevano pochi giorni prima del decreto

Pubblicato: 21/06/2024 10:18
Borgonovo

Malgrado se ne parli pochissimo, e a farlo sono davvero in pochi, soprattutto Francesco Borgonovo su LaVerità, dai verbali del Cts sulla stagione pandemica sta venendo fuori di tutto. Cioè si riesce a capire, perfettamente, su quali basi e con quali criteri siano state prese le decisioni più drastiche della storia repubblicana del nostro Paese: gli obblighi vaccinali, i lockdown, il Green pass. Borgonovo in un articolo del 21 giugno 2024 racconta una riunione in particolare, quella del 29 marzo del 2021. Il Comitato tecnico scientifico, si riunisce: ci sono Franco Locatelli, Silvio Brusaferro, Sergio Abrignani, Donato Greco, Giuseppe Ippolito, Giorgio Palù, Giovanni Rezza e altri. “Siamo nel pieno dell’emergenza sanitaria, ma ancora lontani dall’introduzione del temibile green pass. Ai super esperti viene richiesto di esprimersi su due temi rilevanti. Sono chiamati a dare un parere in merito alle linee guida sullo «svolgimento in sicurezza delle procedure concorsuali pubbliche» e sulle «misure adeguate a garantire lo svolgimento in condizioni di sicurezza delle attività scolastiche nelle diverse zone in cui sono classificati i territori regionali»”. Ebbene, gli esperti dicono che – a prescindere dal rispetto delle misure di sicurezza – i vaccinati non possono sfuggire al rito del tampone. E va bene, ricordiamo che accadeva anche questo, mentre contestualmente si diceva che il vaccino impediva il contagio e la trasmissione. E allora che senso aveva fare il tampone ai vaccinati se il vaccino era così perfetto Nel verbale del Cts, infatti, ci sono alcune righe di fondamentale importanza che gettano una luce nuova su quanto avvenuto in pandemia.
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Motivando l’obbligo di tampone, infatti, il Cts fa riferimento “allo stato delle conoscenze scientifiche attuali” e spiega che esse “non consentono di escludere la capacità di contagio nei soggetti vaccinati, pur asintomatici”. Capito? Attacca Borgonovo: “Il 29 marzo del 2021 il Cts ammetteva che il vaccino non impediva il contagio. Tanto da ritenere necessario imporre a tutti i tamponi. La data è determinante per due motivi. Primo, perché stiamo parlando di un periodo precedente l’introduzione del Green Pass, la cui efficacia viene di fatto demolita dalle frasi del Cts. Secondo, perché un paio di giorni dopo quella pronuncia del Cts accade una cosa importante”. E cioè che il primo aprile del 2021 piove sugli italiani il Dl 44, cioè la norma che sancisce l’obbligo di vaccinazione “per la prevenzione dell’infezione da Sars-Cov-2” per i lavoratori della sanità. Obbligo successivamente esteso praticamente a tutti. Capito? Alla fine di marzo del 2021 il Cts dice che, “secondo la scienza”, la vaccinazione non esclude il contagio, poi pochi giorni dopo vara l’obbligo vaccinale.

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A notare questa assurdità clamorosa è l’associazione Contiamoci, che dal verbale del Cts ha tratto lo spunto per inviare una lettera alla presidenza del Consiglio, in cui chiede a Giorgia Meloni e “al suo governo di intervenire per ristorare i lavoratori degli emolumenti non percepiti a seguito di ingiusta sospensione, così come dei loro contributi previdenziali, nonché di annullare definitivamente le multe per gli ultra cinquantenni che non abbiano adempiuto all’obbligo vaccinale”. Dunque, sentenzia Borgonovo, “di fronte ai fatti c’è poco da discutere. Il vaccino non proteggeva dal contagio, dunque Green pass e obblighi erano totalmente inutili e ingiusti. A dirlo non sono presunti no vax o terrapiattisti, ma il Comitato tecnico scientifico, cioè «la Scienza»”.

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