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Paolo Virzì chiede il codice rosso contro Micaela Ramazzotti, l’attrice: “Vuole solo tutelare la sua immagine”

Pubblicato: 21/06/2024 09:33

Il comunicato stampa come nuova arma: dopo la rissa scoppiata lunedì 17 in un locale ai piedi dell’Aventino, oggi è il giorno delle dichiarazioni pubbliche e delle richieste di misure cautelari. Gli ex coniugi Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti sono pronti a combattere la loro battaglia legale a suon di annunci e recriminazioni. L’attrice non le manda a dire: «Non resto sorpresa dall’affannoso tentativo di Paolo di voler preservare solo la propria immagine pubblica — dichiara all’Ansa — D’altra parte, ha sempre tenuto più a quella che alla serenità della propria famiglia e dei propri affetti o presunti tali».
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Virzi chiede la protezione dal codice rosso

Più conciliante, almeno apparentemente, il regista: «Micaela è una donna importantissima per me. Confido che troveremo tutti il modo di risolvere questo incidente». Ma sotto la superficie, è proprio Virzì a sferrare l’attacco più duro. Nell’esposto presentato ai carabinieri, il regista chiede la protezione dal codice rosso, una procedura d’urgenza destinata a tutelare le fasce deboli, sostenendo di dover proteggere sé stesso e i suoi figli dagli attacchi dell’ex moglie e del suo compagno Claudio Pallitto.

Il referto del pronto soccorso parla chiaro: graffi e lesioni subite da Virzì per mano di Ramazzotti e Pallitto. Tutto è cominciato quando i due erano seduti con il figlio maggiore in un locale di piazza Albania e Virzì è passato con la figlia trentacinquenne, nata da un precedente matrimonio. Una battuta di Virzì al figlio quattordicenne ha scatenato il caos: quaranta minuti di rissa, con carabinieri intervenuti per riportare la calma tra stoviglie rotte, insulti e minacce.

I lividi e le lesioni

Anche Ramazzotti ha riportato lividi e lesioni, come annotato nel verbale dei carabinieri. Il giorno dopo sono piovute denunce e controdenunce. Entrambi sembrano d’accordo su un punto: mantenere riservata la questione per proteggere i figli e la loro vita privata. «Non intendo entrare nel merito di vicende che, sono certa, verranno chiarite dall’autorità giudiziaria» dichiara Ramazzotti, mentre Virzì sottolinea: «Non ho mai parlato nella mia vita professionale di fatti privati e non intendo cominciare adesso».

Ora la palla passa agli avvocati. Grazia Volo rappresenta Virzì, mentre Annamaria Bernardini De Pace, affiancata da David Leggi, difende Ramazzotti. A loro il compito di trovare un accordo per risolvere la controversia e proteggere i figli.

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