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Chiara Corbella verso la beatificazione: incinta, rinunciò alla chemio per salvare il figlio

Pubblicato: 22/06/2024 09:11

Si è conclusa l’inchiesta diocesana che precede il processo di beatificazione di Chiara Corbella, una donna che, durante la gravidanza, scoprì di avere un cancro alla lingua e decise di non sottoporsi alla chemioterapia per salvare il suo bambino. Oggi, il figlio ha 13 anni, mentre Chiara è morta nel 2012 a soli 28 anni. La chiusura dell’inchiesta, iniziata il 21 settembre 2018, rappresenta un ulteriore passo verso la sua beatificazione.
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La cerimonia alla basilica di San Giovanni in Laterano

La cerimonia di chiusura della fase diocesana si è tenuta il 21 giugno a mezzogiorno nella basilica di San Giovanni in Laterano. Questa fase ha esaminato “la vita, le virtù, la fama di santità e i segni della Serva di Dio”, come Chiara è conosciuta in ambito religioso. Considerata un’eroina dai movimenti antiabortisti, Chiara Corbella è stata una delle 16 donne menzionate nel discorso di insediamento del premier Meloni.

Chiara scoprì di avere un tumore mentre era incinta. Dopo un primo intervento chirurgico, decise di non proseguire con ulteriori cure per portare a termine la gravidanza. Purtroppo, questa scelta ritardò le cure al punto da renderle inefficaci una volta nato il bambino. Conosciuta negli ambienti religiosi come “Serva di Dio”, Chiara era profondamente devota alla fede cattolica.

La sua fede e il suo coraggio erano già emersi nelle precedenti gravidanze, che aveva portato avanti pur sapendo che i neonati non sarebbero sopravvissuti al parto. La sua prima bambina nacque anencefalica, priva di parte della volta cranica, e il secondo bambino aveva gravi malformazioni ed era privo degli arti inferiori. I documenti diocesani descrivono Chiara Corbella come un esempio luminoso di speranza e fede in Dio, autore della vita.

“La sua oblazione rimane come faro di luce della speranza, testimonianza della fede in Dio, autore della vita, esempio dell’amore più grande della paura e della morte“. La sua storia di sacrificio e dedizione continua a ispirare molti, e la sua causa di beatificazione procede con l’approvazione e il sostegno di coloro che vedono in lei un modello di santità e amore incondizionato.

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