Don Luigi Bassetto, un sacerdote ottantenne ricoverato all’ospedale di Feltre per uno scompenso cardiaco dai primi di giugno, è deceduto a causa di un’iniezione di morfina che superava di dieci volte la dose prescritta. L’infermiere di 45 anni che ha somministrato l’iniezione è ora indagato per omicidio colposo, in seguito a una denuncia della direzione sanitaria, e ha ricevuto una sospensione cautelativa.
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Disposta autopsia sul corpo di padre Bassetto
L’autopsia, prevista per lunedì mattina e condotta dall’anatomopatologo Antonello Cirnelli, sarà fondamentale per determinare le esatte cause del decesso. Don Bassetto, originario di Roncade nel Trevigiano, è stato parroco della Basilica di Santa Maria Maggiore di Treviso per un decennio fino al 2010. I funerali, che erano programmati proprio in quella chiesa, sono stati annullati in seguito all’apertura delle indagini. Nel 2018, don Bassetto era tornato nella sua parrocchia, ma nel 2019 ha dovuto lasciare il suo incarico a causa di un ictus, dopo il quale è stato assistito da volontari.
Dopo il decesso, la direzione sanitaria ha prontamente segnalato l’episodio alle autorità competenti. La relazione inviata dalla direzione sanitaria ha spinto la Procura ad aprire un’inchiesta e a iscrivere l’infermiere nel registro degli indagati. La notizia della morte di padre Bassetto, avvenuta in circostanze ancora da chiarire, ha suscitato grande sgomento tra i cittadini e la comunità ecclesiastica.
I funerali del sacerdote, la cui data è ancora da stabilire, si terranno presso la basilica di Santa Maria Maggiore di Treviso. La vicenda ha sollevato molte domande e preoccupazioni, sia tra i fedeli che tra i residenti locali, riguardo alla sicurezza e alla qualità delle cure mediche prestate all’ospedale di Feltre. La comunità è in attesa dei risultati dell’autopsia e delle indagini per fare luce su questo tragico evento e determinare le responsabilità.
La morte di padre Bassetto rappresenta un caso doloroso che mette in discussione la fiducia nelle strutture sanitarie e solleva interrogativi su eventuali errori procedurali. Mentre l’inchiesta della Procura di Belluno procede, la comunità resta in attesa di ulteriori sviluppi e chiarimenti su questa tragica perdita.