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Scomunicate le suore ribelli di Belorado, barricate in monastero: non riconoscono il Papa

Pubblicato: 23/06/2024 15:46

L‘arcivescovo di Burgos, Mario Iceta, ha decretato la scomunica delle clarisse del monastero di Belorado, dopo che queste hanno dichiarato di essersi “separate volontariamente” dalla Chiesa cattolica. La scomunica riguarda dieci suore della comunità, escludendo cinque suore anziane e altre tre che nei giorni scorsi avevano già lasciato il monastero.

La decisione dell’arcivescovo è stata presa dopo che è scaduto l’ultimatum dato alle clarisse per presentarsi al Tribunale ecclesiastico ed esporre la loro posizione. Le suore non si sono presentate in aula, affermando di non riconoscere l’autorità della Chiesa di Roma e ribadendo la loro volontà di separarsi in una nota pubblicata sul loro profilo Instagram. Con la scomunica, le clarisse dovrebbero lasciare il monastero. Tuttavia, nei giorni scorsi, le suore hanno rifiutato di consegnare le chiavi dell’edificio all’arcivescovo, complicando ulteriormente la situazione.

La vicenda

Tutto è iniziato a metà maggio, quando la badessa della comunità, Isabel de la Trinidad, ha reso pubblico un Manifesto cattolico di 70 pagine in cui comunicava la decisione delle suore di lasciare la Chiesa cattolica e porsi sotto la tutela di Pablo de Rojas Sanchez-Franco. Sanchez-Franco era stato scomunicato nel luglio 2019 ed è il fondatore della ‘Pia Unione di San Paolo Apostolo’, una setta che non riconosce il Concilio Vaticano II e ritiene che l’ultimo ‘vero papa’ sia stato Pio XII. Questo atto ha scatenato la crisi con la Chiesa.

L’arcivescovo di Burgos, Mario Iceta, nominato commissario pontificio e incaricato dalla Santa Sede di gestire il caso, aveva chiesto alle clarisse di consegnare le chiavi del monastero e di presentarsi al Tribunale ecclesiastico per esporre la loro posizione. Le suore, tuttavia, si sono rifiutate di farlo.

Secondo quanto riportato dai media spagnoli, la separazione dalla Chiesa di Roma potrebbe essere stata motivata da una controversia riguardante un’operazione immobiliare, ovvero l’acquisto del monastero di Orduña, nei Paesi Baschi, gestito dalla stessa comunità di suore. Inoltre, ci sono stati dubbi sul ruolo della badessa della comunità, il cui mandato è scaduto il 29 maggio, nel convincere le altre sorelle a prendere questa decisione.

La badessa ha smentito le accuse, pubblicando su Instagram alcuni video in cui si vedono le clarisse sorridenti, in armonia e in compagnia dei loro parenti, cercando di mostrare che la comunità era unita e serena nella loro decisione.

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