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Ustica, dopo 44 anni nuove rivelazioni: la Francia aveva informazioni che non ci ha dato

Pubblicato: 23/06/2024 12:36

Quasi 44 anni dopo la tragedia che ha causato la morte di 81 persone, gli investigatori non sono ancora riusciti a identificare chi abbia abbattuto il volo Dc9 della Itavia il 27 giugno 1980 durante il tragitto da Bologna a Palermo. Nonostante ciò, alcune prove emerse dalle indagini consentono di delineare il profilo di chi ha perpetrato l’attacco e dei suoi possibili complici.

La strage di Ustica continua a rimanere una ferita aperta nel cuore del nostro paese. Secondo Rosario Priore, il magistrato che ha dedicato anni alla vicenda, quella notte nei cieli italiani si combatteva una guerra invisibile. Grazie al lavoro della NATO, che ha decriptato parte dei radar, sappiamo ora che intorno al volo civile italiano erano presenti almeno cinque aerei militari. È chiaro che tre di questi aerei hanno intersecato la traiettoria del Dc9 poco prima e subito dopo la sua disintegrazione in volo.

La Francia ha trattenuto informazioni fondamentali

Ora emerge che un ex addetto militare dell’ambasciata francese a Roma, alla fine degli anni Ottanta, in una conversazione registrata da Massimo Giletti, ha rivelato di non aver consegnato agli italiani i tracciati radar francesi della base aerea di Solenzara in Corsica. All’epoca aveva dichiarato che i radar erano spenti, ma ora ammette che si trattava di una bugia inventata per mantenere il silenzio richiesto dai suoi superiori.

“Il Dc9 dell’Itavia precipitato vicino a Ustica il 27 giugno 1980 è stato abbattuto da un missile francese”.Lo sostiene, in un’intervista a Repubblica, l’ex premier Giuliano Amato. “Era scattato un piano per colpire l’aereo sul quale volava Gheddafi – racconta – ma il leader libico sfuggì alla trappola perché avvertito da Craxi. Adesso l’Eliseo può lavare l’onta che pesa su Parigi”.

Dopo quarant’anni le vittime innocenti di Ustica non hanno avuto giustizia. Perché continuare a nascondere la verità? È arrivato il momento di gettare luce su un terribile segreto di Stato. Potrebbe farlo Macron. E potrebbe farlo la Nato. Chi sa ora parli: avrebbe grandi meriti verso le famiglie delle vittime e verso la Storia”, afferma Amato nell’intervista, sottolineando che “la versione più credibile è quella della responsabilità dell’aeronautica francese, con la complicità degli americani. Si voleva fare la pelle a Gheddafi, in volo su un Mig della sua aviazione. Il piano prevedeva di simulare una esercitazione della Nato, una messa in scena che avrebbe permesso di spacciare l’attentato come incidente involontario”.

Gli ultimi momenti della tragedia di Ustica si dipanano come in una sceneggiatura cinematografica in due scene parallele. Da un lato, la fusoliera del Dc9 precipita nel Mar Tirreno insieme al Mig che l’ha urtato. Dall’altro lato, il Mig libico è abbattuto sulle montagne della Sila mentre veniva inseguito da altri caccia alleati. Nonostante i tracciati radar cancellati e i documenti distrutti, cinque testimoni oculari e le comunicazioni del controllo aereo di Brindisi hanno confermato l’attività militare sui cieli italiani quella notte. Questi eventi segnano l’inizio di uno dei più grandi depistaggi nella storia italiana, con la cancellazione delle prove e il tentativo di nascondere la verità su quanto accaduto nei cieli italiani quella tragica notte.

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Ultimo Aggiornamento: 24/06/2024 07:52