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Delitto Mollicone: “La ricostruzione del cranio in 3D combacia con la porta della caserma. Mottola mente”

Pubblicato: 24/06/2024 16:42
Serena Mollicone, brutalmente uccisa a 18 anni nel 2001

Durante la requisitoria nell’udienza in corso presso la Corte d’Assise d’Appello di Roma, il sostituto procuratore generale Francesco Piantoni ha dichiarato che vi è un’ottima corrispondenza fra la porta della caserma e il cranio di Serena Mollicone. Questo risultato potrebbe rappresentare una svolta cruciale nel caso: qualora fosse confermata questa “ottima corrispondenza”, si potrebbe dedurre che l’omicidio di Serena Mollicone sia avvenuto all’interno della caserma. In passato, la difesa dei Mottola, imputati nel caso, aveva sottolineato la mancanza di impronte come un elemento chiave per la difesa. Tuttavia, la nuova evidenza basata sulla riproduzione 3D, che mostra la compatibilità tra le lesioni sul cranio della vittima e la porta della caserma, potrebbe ribaltare la situazione. “La riproduzione in 3d del cranio si incastra perfettamente nel 3D della porta con un’ottima corrispondenza: combacia tutto perfettamente”, ha dichiarato il sostituto procuratore generale Francesco Piantoni durante la sua requisitoria.

Ripercorrendo le consulenze tecniche e scientifiche il procuratore generale ha ricostruito le fasi dell’omicidio. “Franco Mottola – ha spiegato il magistrato in aula – ha mentito quando ha detto che aveva sfondato la porta con un pugno. Il segno, infatti, nel caso fosse andato come detto dal carabiniere (per il quale il pg ha chiesto una condanna a 24 anni di carcere) il pugno sarebbe stato ben più piccolo”.
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Le parole dell’avvocato della famiglia Mollicone

serena mollicone

“Oggi sono qui a chiedervi di scrivere una pagina di giustizia giusta e non sembri che l’aggettivo sia pleonastico perché la giustizia può essere imperfetta e però ha tutte le possibilità per scrivere pagine belle e nobili”, ha dichiarato in aula Dario De Santis, storico avvocato del padre della giovane di Serena, Guglielmo Mollicone. Oggi che il papà della studentessa uccisa nel 2001 non c’è più, è rimasto a difendere lo zio di Serena, Antonio, e la sorella Consuelo.

“In vita Guglielmo ha dovuto subire il lutto più grande che ci possa essere quale è la morte di una figlia. Dopo la morte della figlia, ha impegnato la sua vita per ottenere giustizia ma il suo tempo non è bastato – ha ricordato De Santis – Io rappresento Guglielmo, padre di Serena e ho l’onore e l’onere di dargli voce perché la sua vita è stata spenta prematuramente. In questo percorso si è consumato, è morto un poco ogni giorno”.

Oltre che per l’ex maresciallo dei carabinieri sarà sollecitata la condanna anche per sua moglie Annamaria (22 anni) e per loro figlio Marco (22 anni). L’assoluzione sarà sollecitata, invece, per gli altri due imputati, i carabinieri Francesco Suprano (unico tra gli imputati presente in aula), per prescrizione, e Vincenzo Quatrale, perché gli indizi non hanno raggiunto la consistenza di prova. Le assoluzioni, invece, sono quelle per gli altri due imputati, i carabinieri Francesco Suprano, unico presente questa mattina in aula e per il commilitone Vincenzo Quatrale perché gli indizi non hanno raggiunto la consistenza di prova. La sentenza dovrebbe essere pronunciata per il mese di luglio.

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Ultimo Aggiornamento: 24/06/2024 16:43