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Elezioni comunali, la maggioranza ora punta a eliminare i ballottaggi

Pubblicato: 25/06/2024 09:07

Un altro segnale di allarme, per il centrodestra, dopo quello delle Europee. Il Pd c’è, eccome, in gara ed è elettoralmente molto competitivo insieme ai suoi satelliti. Questo l’umore nel quartier generale di FdI a via della Scrofa. Dove però si fa notare ciò che dicono anche i maggiorenti di Forza Italia e della Lega: e cioè che la sinistra va bene nelle città più grandi ma «in quelle più piccole andiamo meglio noi». La sconfitta del centrodestra nei luoghi simbolici di questa tornata di elezioni è comunque difficile da minimizzare. E al massimo ce la si può cavare come fa Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo di FdI: «Noi strappiamo quattro capoluoghi di **provincia al centrosinistra: Lecce, Rovigo, Verbania e Caltanissetta. Soltanto tre passano invece dal centrodestra al centrosinistra: Perugia, Potenza e Vibo Valentia. Il centrodestra ha visto inoltre confermare le proprie amministrazioni uscenti nelle città di Vercelli e Urbino. Insomma abbiamo vinto 4 a 3».

Si mastica amaro però da quelle parti politiche. Guarda caso Meloni non ha voluto mettere la faccia in questo secondo turno, immaginandone l’esito. Che è quello che spinge addirittura il presidente del Senato, nonché fondatore di FdI, Ignazio La Russa, a intervenire con queste parole che uniscono la (malcelata) delusione a quella che a destra viene considerata la possibile soluzione. Ovvero: cambiare la legge elettorale per i Comuni. «Al di là dei risultati del secondo turno, di chi ha vinto e di chi ha perso, emerge – spiega La Russa – un dato che deve far riflettere: il doppio turno non è salvifico e anzi incrementa l’astensione. Dal 62,83 per cento del primo turno, si è scesi molto sotto il 50 e cioè al 47,71 per cento. In qualche caso, si viene eletti **sindaco con solo il 20% dei voti degli aventi diritto. A volte, viene addirittura eletto chi ha meno voti assoluti di quanti ne ha avuti l’avversario al primo turno. Inaccettabile». Ed ecco la proposta: «Occorre ripensare a una legge elettorale per le amministrative». Senza ballottaggio.

Perché il ballottaggio, dice la dottrina della destra, è amico della sinistra. Incrementare la partecipazione togliendo il ballottaggio, e inspirandosi alla legge siciliana che non lo prevede, è la battaglia post-elettorale – «Faremo le barricate come le abbiamo già fatte contro la destra quando ci hanno provato in commissione Affari costituzionali», dicono nell’inner circle di Elly Schlein – che la maggioranza di governo è decisa a ingaggiare. E si è già portata avanti nel lavoro in Parlamento. Secondo questa linea: togliere i ballottaggi anche per i Comuni con più di 15 mila abitanti se un candidato raggiunge il 40 per cento al primo turno. Questo chiodo fisso diventa un bisogno assoluto dopo i risultati di queste ore.

LA RIVINCITA «Va ripreso il lavoro che s’è fatto in Senato, dicono con La Russa i big di via della Scrofa. E pensare che proprio FdI aveva frenato, mesi fa, **Lega e **Forza Italia che a Palazzo Madama avevano tentato un blitz per cambiare la legge sulle Comunali. «Stiamo facendo un colpo di mano, così non va», confessava parlando al telefono fuori dall’aula la sottosegretaria agli Interni di FdI, Wanda Ferro, meloniana di stretta osservanza. Si tentò d’inserire all’improvviso un emendamento anti-**ballottaggio in un testo che era stato concordato anche con le opposizioni e riguardava un disegno di legge sul computo dei votanti per la validità delle elezioni comunali, una questione più che altro burocratica. Non era prevista la norma sul ballottaggio, viene infilata di soppiatto, le opposizioni scatenano l’inferno e il centrodestra fa dietrofront. Ma adesso, di nuovo, sarà marcia avanti. «Io dissi allora – parola di Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega – che alla prima occasione possibile avremmo riprovato a abolire il **ballottaggio. E questo faremo perché questa è la volontà della maggioranza».

Nell’insieme di motivi di scontro tra destra e sinistra riguardo alle riforme – **premierato, autonomia, **giustizia – nei prossimi mesi ci sarà anche la battaglia intorno alle regole per le Comunali. E questa, vista da destra, è la vera conseguenza del voto appena consumato.

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Ultimo Aggiornamento: 25/06/2024 17:52