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“Addio maschio italiano. Ora è pigro, fa il femminista e non ama più le donne”: l’articolo sul Telegraph dell’amante di Boris Johnson

Pubblicato: 26/06/2024 09:53

Fa discutere un controverso articolo dell’opinionista Petronella Wyatt apparso ieri sul quotidiano britannico Telegraph. Con un titolo provocatorio e audace, “Forget Tacitus and Cicero, modern Italian men just want to be lazy” (Dimenticate Tacito e Cicerone, gli italiani moderni vogliono solo essere pigri), l’ex amante di Boris Johnson ha suscitato numerose polemiche con le sue affermazioni sui maschi italiani.
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Chi è Petronella Wyatt

Petronella Wyatt, 56 anni, è una scrittrice e giornalista britannica conosciuta non solo per i suoi scritti, ma anche per la sua turbolenta relazione con Boris Johnson. La storia d’amore durata quattro anni con l’allora direttore del settimanale Spectator e futuro primo ministro, si concluse in maniera drammatica, portando all’aborto di Wyatt e alla temporanea cacciata di Johnson dagli alti ranghi del partito conservatore. Adesso, Wyatt torna a far parlare di sé con un pezzo che sembra voler colpire al cuore della mascolinità italiana.

La critica al maschio italiano

Nell’articolo, Wyatt afferma che “l’80% degli uomini italiani si definisce femminista“, un dato di cui non si conosce l’origine e che appare alquanto discutibile. Prosegue con un aneddoto risalente all’occupazione dell’Abissinia da parte di Mussolini, sostenendo che “gli italiani moderni si preoccupano della cultura quanto i soldati di Mussolini”. Un’affermazione che non manca di sollevare perplessità, soprattutto per l’accostamento storico poco chiaro.

Secondo Wyatt, la moderna Italia non può essere confusa con l’antico Impero Romano. “L’italiano moderno è un erede molto lontano da Tacito o Cicerone”, scrive, dipingendo un quadro poco lusinghiero del contemporaneo maschio italiano, visto come discendente di schiavi e invasori barbari piuttosto che di illustri figure storiche.

Sud Italia ancora più critico

Wyatt non risparmia nemmeno il Sud Italia, citando lo scrittore Luigi Settembrini che nel 1847 descriveva le condizioni dell’area come peggiori della Turchia. Con una certa nostalgia per gli stereotipi del passato, l’opinionista lamenta che anche questi stanno svanendo, ricordando i tempi in cui gli uomini italiani, alla Marcello Mastroianni, si esprimevano solo con poche frasi in inglese come “How are you?”, “I love you” e “Where is your hotel?”.

Una visione tossica del maschio

La parte più strampalata dell’articolo arriva quando Wyatt descrive il cosiddetto “nuovo uomo” italiano. Parlando di un presunto leader di questo movimento, un certo Luciano Rossi, che starebbe scrivendo una guida sulla nuova mascolinità italiana, Wyatt dipinge un quadro surreale di uomini dediti a piangere e a prendersi cura della propria pulizia. Anche qui, le fonti sembrano mancare e la credibilità vacilla.

Per Wyatt, l’unico tratto rimasto degli antichi romani negli italiani moderni sarebbe il desiderio di essere pigri, citando Fabio Massimo, soprannominato Cunctator, il “temporeggiatore”, per la sua strategia di non combattere durante la Seconda Guerra Punica.

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Ultimo Aggiornamento: 26/06/2024 17:17