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Condannato per lo stupro di una 12enne, van de Velde sarà alle Olimpiadi: “Non sono un mostro”

Pubblicato: 27/06/2024 23:13

Conto alla rovescia quasi esaurito per le Olimpiadi. Con un caso che, però, sta facendo discutere, non poco. A far esplodere la polemica è la partecipazione ai Giochi Olimpici di Parigi di Steven van de Velde, atleta chiamato a rappresentare l’Olanda nel beach volley. La sua presenza ha sollevato un polverone alla luce di un episodio del passato: il 29enne infatti nel 2016 è stato condannato a 4 anni di carcere dopo l’ammissione dello stupro di una ragazzina di 12 anni.
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L’episodio risale a quando van de Velde aveva 22 anni: in tanti si sono indignati per la possibilità offertagli di competere in Francia. La sua storia aveva fatto molto rumore perché l’olandese aveva ammesso tre capi di imputazione di stupro sulla minorenne che conobbe su Facebook. Il giocatore di beach volley all’epoca aveva scontato parte della pena in Gran Bretagna prima di essere trasferito in Olanda. L’atleta è rimasto in carcere solo 12 mesi. Dal suo rilascio nel 2017, gli è stato permesso di riabilitare le sue ambizioni olimpiche, con il Comitato olimpico olandese che sostiene pienamente la sua presenza a Parigi.

Per cercare di spegnere le polemiche lo stesso Comitato e la Federazione hanno rilasciato un comunicato dimostrando di essere a conoscenza della storia di van de Velde: “All’epoca fu dichiarato colpevole secondo la legge inglese e scontò la pena”. Come giustificare la sua presenza alle Olimpiadi? Secondo gli esperti consultati dai vertici federali, non ci sarebbe alcuna possibilità che l’olandese possa ripetere i suoi tremendi gesti. Michel Everaert segretario generale della Federazione olandese di pallavolo (Nevobo), in una nota ha spiegato: “Il giocatore è pienamente reintegrato nella comunità pallavolistica olandese. Dimostra di essere un professionista e un essere umano esemplare, e non c’è motivo di dubitare di lui dal suo ritorno”.

Secondo la Federazione olandese, il giocatore ha ammesso di aver commesso “l’errore più grande della (sua) giovane vita”. Dal canto suo il pallavolista ha spiegato: “Non posso tornare indietro, quindi dovrò sopportarne le conseguenze. Sono stato etichettato come un mostro sessuale, come un pedofilo. Questo non lo sono, davvero no”.

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Ultimo Aggiornamento: 28/06/2024 10:48