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Meloni contro l’inchiesta sui giovani di FdI: “Metodi da regime”

Pubblicato: 28/06/2024 10:35

A margine del Consiglio europeo a Bruxelles, la premier Giorgia Meloni rompe il silenzio sulla controversa inchiesta Gioventù Meloniana condotta da Fanpage.it. L’indagine ha sollevato un polverone rivelando episodi inquietanti all’interno del movimento giovanile di Fratelli d’Italia, tra cui richiami al Ventennio, Sieg heil, razzismo, omofobia e insulti antisemiti. Meloni ha condannato fermamente quanto emerso dall’inchiesta, sottolineando che “chi ha sentimenti razzisti, antisemiti o nostalgici semplicemente ha sbagliato casa, perché questi sentimenti sono incompatibili con Fratelli d’Italia. Non ci sono ambiguità da parte mia su questo”. Le sue parole arrivano in seguito alle dimissioni di Flaminia Pace e Elisa Segnini dai rispettivi incarichi nel Consiglio nazionale dei Giovani e alla guida della segreteria della deputata Ylenja Lucaselli.
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Meloni: “Metodi da regime”

Nonostante le dure dichiarazioni di condanna, la premier ha contestato i metodi dell’inchiesta, definendoli senza precedenti nella storia della Repubblica italiana. “Non si è mai ritenuto di infiltrarsi in un’organizzazione politica, riprenderne segretamente le riunioni, riprendere anche i fatti personali di minorenni, selezionare cosa mandare”, ha dichiarato Meloni. “In altri tempi questi sono i metodi che usavano i regimi”.

Interrogata sulla sua conoscenza dei fatti, Meloni ha negato categoricamente: “Non potevo esserne a conoscenza. Ho chiesto al partito di prendere provvedimenti e voglio essere chiara: queste persone, che non hanno capito evidentemente dove si trovano, sono i migliori alleati di chi ci vuole male”.

Tuttavia, non c’è intenzione di sciogliere Gioventù Nazionale. “Da qui ad arrivare a quello che leggo, per cui qualcuno chiede lo scioglimento di un’intera organizzazione giovanile sulla base di fatti che riguardano alcune persone, penso che se la stessa inchiesta si facesse in tutte le organizzazioni giovanili dei partiti politici, non sappiamo cosa potrebbe uscire”, ha dichiarato.

La stoccata ad Ilaria Salis

La premier ha lanciato una stoccata ad Alleanza Verdi-Sinistra e a Ilaria Salis, affermando che anche altre organizzazioni potrebbero nascondere comportamenti discutibili. “Se ci si infiltrasse nell’organizzazione giovanile di un partito che dice pubblicamente che è legittimo occupare abusivamente le case e che oggi chiede lo scioglimento del movimento giovanile di Fratelli d’Italia, probabilmente si potrebbe anche trovare qualcuno che dice delle cose sbagliate”.

Meloni ha inoltre criticato il focus dell’inchiesta di Fanpage su Fratelli d’Italia, ricordando l’archiviazione di un caso simile riguardante Lobby Nera e lamentando la selezione dei materiali pubblicati. “Quando si è chiesto ‘Possiamo avere tutte le informazioni relative a questo caso?’ ci avete risposto di no, perché si seleziona cosa mandare”.

Concludendo il suo intervento, Meloni ha ribadito l’importanza della legittimità dei metodi giornalistici, sottolineando che i partiti politici, come i sindacati, sono costituzionalmente tutelati. “C’è un dibattito costituzionale su questa materia”, ha spiegato, mettendo in guardia contro possibili forme di condizionamento della democrazia.

“In definitiva, cambiano le regole. L’importante è che le stesse regole valgano per tutti”, ha concluso la premier.

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