Vai al contenuto

Ragazzo disabile maltrattato e costretto a mangiare dai rifiuti: a 20 anni pesava 30 chili

Pubblicato: 28/06/2024 17:32

Il figlio disabile abbandonato, costretto a mangiare tra i rifiuti dei vicini di casa. A vent’anni pesava trenta chili. Una madre è stata condannata a Torino a 5 anni e 4 mesi, con rito abbreviato, insieme al suo compagno, per aver ridotto in fin di vita il figlio della donna.« “Da quattro anni e mezzo mi occupo di tutela delle fasce deboli, in rari casi ho visto un quadro così drammatico: sarebbe stata questione di ore, non di giorni, e questo ragazzino sarebbe morto. Era ridotto così pelle e ossa che io ho visto immagini del genere solo nei campi di concentramento”. Queste le parole della requisitoria, riportate dal quotidiano La Repubblica.
Leggi anche: Badante ubriaca picchia anziana disabile: il figlio vede la scena dalla telecamera

Il giovane era pieno di lividi sul corpo, con i vermi che uscivano dalle orecchie: in ospedale è arrivato magrissimo e incosciente. I medici hanno fatto di tutto per salvarlo e, dopo due mesi di ricovero, è stato ospitato in una comunità-alloggio. Il ragazzo, con una disabilità mentale, all’età di 20 anni era arrivato a pesare 30 chili, a seguito dei ripetuti maltrattamenti e privazioni di cibo subiti dalla madre e dal compagno di lei: veniva legato al letto con cinghie, colpito “reiteratamente” e abbandonato in “condizioni igieniche pessime”.

Così affamato che i vicini hanno testimoniato di averlo visto rovistare nella loro spazzatura in giardino, per mangiare. La donna, che ha altre due figlie, si è difesa sostenendo di uscire di casa per andare a lavorare e che sarebbe dovuto essere il compagno ad occuparsi del ragazzino.  Il tribunale ha condannato la madre e il compagno per maltrattamenti e lesioni, sospendendo la potestà genitoriale della prima e disponendo una provvisionale di 25 mila euro per il ragazzo.

Continua a leggere su TheSocialPost.it