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Omicidio Thomas Luciani, le testimonianza dell’ex fidanzata: “Assurdo morire così. Aveva solo qualche piccolo debito”

Pubblicato: 29/06/2024 10:36

Nella chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria di Rosciano centinaia di persone si sono riunite per i funerali di Christopher Thomas Luciani, 17 anni da compiere, brutalmente ucciso domenica pomeriggio, con 25 coltellate, nel parco “Baden Powell” di Pescara. Presenti gli amici, l’ex fidanzata e la nonna che lo ha cresciuto: “Saresti stato un grande uomo“, ha detto nel messaggio letto in chiesa dal cugino.

Alla cerimonia – fra gli altri – anche il presidente della Regione Marco Marsilio, il prefetto di Pescara Flavio Ferdani, il questore di Pescara Carlo Solìmene, il sindaco di Rosciano Simone Palozzo e don Antonio Coluccia, il prete di San Basilio di Roma che vive sotto scorta. Per la giornata, il sindaco Palozzo ha proclamato il lutto cittadino. Il sindaco di Rosciano ha espresso il suo “immenso dolore e profonda commozione” per il “nostro piccolo angelo Christopher”. Ad officiare la funzione l’arcivescovo della diocesi di Pescara Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, e il parroco don Mario Spadaccini.
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La testimonianza dell’ex fidanzata del 17enne

La testimonianza più straziante è quella dell’ex fidanzata. “Sarai sempre parte di me. Non potrò mai dimenticare il tuo sorriso. Ti amo. Siamo stati insieme due anni, è stato il mio primo ragazzo, poi ci siamo lasciati”. La giovane intervistata da Repubblica, ha confidato i suoi dubbi circa la morte di Christopher: “Non si può morire per 200 euro, non si può uccidere un ragazzo per 200 euro. Ma non parliamo di grosse cifre, ho sentito che aveva qualche debito, al massimo 70-90 euro. Ma niente giustifica quello che è successo, niente”. Il 17enne secondo la ragazza, non aveva grossi debiti.

“L’ho saputo dai social la mattina appena mi sono svegliata. Ho aperto i social e ho visto tanti post di quello che era successo, non potevo credere che era proprio lui, poi ho chiamato mia sorella che mi ha confermato quello che era successo. Ho pianto tutte le lacrime che avevo, tutte”. Infine il pensiero per i genitori dei due assassini: “Non so cosa dire a quei genitori, non riesco neanche a pensare come ci si possa sentire da genitore di figli così”.

L’autopsia

Dall’autopsia, andata avanti fino alla tarda serata di mercoledì, è emerso che a provocare la morte del ragazzo sono state lesioni che hanno interessato entrambi i polmoni, provocando uno shock emorragico irreversibile. Thomas sarebbe morto molto rapidamente. L’esame ha confermato il numero di colpi emerso in sede di ispezione cadaverica, cioè 25.

Per l’omicidio sono stati sottoposti a fermo due sedicenni. L’unico vero intento è stato “quello di cagionare sofferenza e morte“, si legge in un passaggio del provvedimento con cui il Gip del Tribunale dei Minori dell’Aquila ha convalidato il fermo. Il quadro indiziario, scrive ancora il giudice, fa “risaltare come causa determinante dell’azione sia l’impulso lesivo, quello di provocare sofferenza e uccidere un essere umano”. Un atroce delitto commesso per ‘futili motivi’, circostanza che è contestata ai due minori.

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