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Allarme pertosse, triplicati i casi. Gli esperti: “Bambini e donne incinte a rischio”

Pubblicato: 29/06/2024 17:07

Un’allerta sanitaria sta scuotendo il Piemonte mentre i casi di pertosse raggiungono livelli preoccupanti nel corso del 2024. Secondo i dati recentemente pubblicati dal Dipartimento regionale per le emergenze infettive (Dirmei), i casi segnalati nei primi cinque mesi dell’anno hanno triplicato l’intero numero registrato nel 2023 e negli anni precedenti.
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L’epicentro di questa emergenza sembra concentrarsi nell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, dove nel primo semestre del 2023 si registrava un singolo caso, mentre nello stesso periodo del 2024 sono stati segnalati ben 28 casi. Tra questi, 18 bambini hanno richiesto ricovero ospedaliero, di cui 3 sono stati trasferiti in terapia intensiva, evidenziando la gravità delle complicazioni che la pertosse può causare nei bambini più piccoli.

La pertosse, una malattia altamente contagiosa, è oggi diagnosticabile in fase iniziale tramite tampone faringeo. Questo recente aumento non è limitato al Piemonte, ma riflette una tendenza preoccupante anche a livello nazionale ed europeo.

Cause e risposte degli esperti

Il professor Giovanni Di Perri, direttore del Dipartimento Malattie ed emergenze infettive, ha sottolineato diverse cause possibili di questo incremento, nonostante la copertura vaccinale nel Piemonte si attesti al 94,8%. Una delle ipotesi è la mancata vaccinazione delle donne in gravidanza, una prassi non obbligatoria ma fortemente raccomandata per proteggere i neonati.

Annamaria Staiano, presidente della Società Italiana di Pediatria, ha evidenziato come la pertosse sia particolarmente pericolosa per i neonati, con un tasso di mortalità che può variare tra l’1% e l’1,5% in questa fascia di età. Questi dati sono stati sottolineati anche dopo il tragico caso di Andrea Vincenzi, un giovane calciatore deceduto per complicazioni da pertosse nonostante fosse vaccinato.

Dati epidemiologici preoccupanti

L’incidenza della pertosse nel Piemonte è salita in modo significativo a partire da marzo 2024. Negli ultimi dieci anni, i casi annuali si erano mantenuti sotto le 50 segnalazioni, ad eccezione del 2019. Tuttavia, dai primi cinque mesi del 2024, sono stati confermati 153 casi, con un tasso di incidenza di 3,6 casi ogni 100.000 abitanti. I bambini sotto i tre anni sono quelli più colpiti, con un tasso di incidenza che supera i 55 casi ogni 100.000.

Strategie di contenimento

Giuseppe Palena, presidente dei pediatri piemontesi, ha sottolineato la necessità di un intervento urgente, non solo per proteggere i bambini ma anche per gli anziani e gli immunodepressi, che sono esclusi dalla copertura vaccinale. Gli esperti concordano sull’importanza di mantenere un’adeguata copertura vaccinale, incluso il completamento dei richiami, e sulla promozione della vaccinazione tra le donne in gravidanza per proteggere i neonati nei primi mesi di vita.

L’attuale situazione richiede un coordinamento stretto tra autorità sanitarie, pediatri, e genitori per invertire questa tendenza preoccupante e proteggere la salute pubblica, specialmente nei gruppi più vulnerabili della popolazione.

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