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Valcamonica, escursionista precipita in un dirupo al passo Miller

Pubblicato: 01/07/2024 22:17

Daniele Terzi, un 59enne mantovano, ha perso la vita ieri mattina mentre cercava di risalire un canalone ai piedi del Corno Miller, a oltre tremila metri di quota, tra il Corno Miller e il Passo dell’Adamello. È la prima vittima della montagna in questa estate anomala. L’incidente è avvenuto verso le dieci in alta Val Miller. Secondo una prima ricostruzione, ancora sotto indagine dai Carabinieri della Compagnia di Breno, Terzi era diretto verso la cima dell’Adamello con altri tre amici. Tuttavia, anziché seguire la classica “Via Terzulli”, ha scelto di affrontare una variante insidiosa, salendo da un canalone parallelo.
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Le condizioni meteorologiche avverse hanno complicato le operazioni di soccorso, rendendo necessario più di quattro ore per individuare e recuperare il corpo dell’alpinista. Il cadavere è stato trasportato all’Ospedale di Edolo, dove è a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Le squadre del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Edolo, supportate da volontari del Soccorso Alpino di Edolo e Temù, sono rientrate alla base verso le 17. L’eliambulanza di Sondrio ha sorvolato la zona per ore, ma ha incontrato difficoltà a causa della scarsa visibilità.

Le previsioni meteo erano poco favorevole

I quattro amici avevano raggiunto il rifugio Gnutti il sabato pomeriggio, con l’intenzione di scalare l’Adamello la domenica mattina, nonostante previsioni meteo poco favorevoli. All’alba di ieri, tra nebbia e pioggia leggera, hanno iniziato l’ascensione risalendo il sentiero 23 fino all’attacco della ferrata “Terzulli”, ancora parzialmente coperta di neve. Qui si sono separati con l’accordo di ricompattarsi sul ghiacciaio del Pian di Neve. Terzi ha scelto un percorso diverso, affrontando il canalone alla destra della Terzulli, che incrocia la base del Corno Miller, a 3330 metri di altitudine. Dopo aver salutato i suoi amici, è scomparso nella nebbia.

Non vedendolo arrivare sul ghiacciaio, gli amici hanno lanciato l’allarme verso le dieci. Le squadre di soccorso di Edolo e Temù si sono attivate rapidamente, insieme all’eliambulanza di Sondrio che ha faticato a causa della scarsa visibilità. Solo alle 14.30, con un miglioramento del tempo, il corpo è stato avvistato dall’alto a circa 3.100 metri, su una lingua di neve e ghiaccio. Il canalone è noto per la sua difficoltà, con una pendenza del 45%, e diventa molto pericoloso con l’aumento delle temperature. La vittima non aveva con sé i documenti, complicando l’identificazione. Dopo la constatazione del decesso, il corpo è stato trasportato all’ospedale di Edolo, in attesa del nullaosta del magistrato per la restituzione alla famiglia.

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