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La furia di Vittorio Feltri: “Tajani? Un pistola. Gasparri? Non è un c***o. E Sallusti un vigliacco”

Pubblicato: 02/07/2024 07:08

Vittorio Feltri è finito nella bufera dopo aver firmato un editoriale sul Giornale in cui critica Forza Italia per l’inciucio su Ursula von der Leyen e per aver «tagliato fuori» Giorgia Meloni. Subito su di lui sono piovute le critiche più feroci, e c’è chi gli ha dato del rimbambito. L’ex direttore de L’Indipendente, di Libero e del Giornale ha risposto prontamente in un’intervista al Fatto Quotidiano: «Ho scritto una considerazione personale e sono stato ricoperto da una valanga di insulti. Questo la dice lunga sul livello di elaborazione intellettuale di questi signori e sui loro argomenti. Poveretti», esordisce.

Feltri racconta che in pubblico lo hanno attaccato, mentre in privato non gli ha scritto «nessuno. Non li conosco, non ho rapporti con loro. Antonio Tajani ha lavorato al Giornale una trentina d’anni fa, io ero il direttore, ma non abbiamo mai avuto una frequentazione». Poi regala un giudizio su di lui: «Mah. Un anonimo giornalista. Un pistola qualsiasi». Mentre come politico «gli va dato atto che dopo la morte di Berlusconi non si è comportato male, se non altro ha tenuto in piedi la baracca. Semplicemente non sono d’accordo su come si è comportato a Bruxelles sulla questione Von der Leyen. Può capitare, ma non capisco perché mi hanno insultato. Non gli ho mica dato del cornuto, cazzo».

Sempre secondo Feltri «il più pirla di tutti è Maurizio Gasparri. Io su questa storia ho fatto un tweet, ma non ho tanta dimestichezza con i social e queste robe, mi è successo di scrivere “sgagnozzi” invece che “scagnozzi”. Un semplice refuso. Lui è intervenuto per correggermi e prendermi per il culo. Complimenti, Gasparri, hai un futuro come correttore di bozze».

Sulla senile confusione che gli ha attribuito il parlamentare di Forza Italia Barelli, Feltri replica: «Non so chi sia, ma questo è il loro atteggiamento: fanno razzismo sui vecchi. È molto ironico: il loro leader se lo sono tenuto fino alla veneranda età di 86 anni e nessuno ha mai osato dirgli nulla. Giustamente, perché li avrebbe cacciati a calci nel culo». Ne ha anche per Alessandro Sallusti, che ha preso le distanze dal suo editoriale: «Sallusti lo conosciamo. Non è certo un cuor di leone. Faccia quello che vuole, io me ne sbatto i coglioni. Non ho problemi ad addormentarmi la notte se qualcuno si lamenta di quello che scrivo. E non ho nessuna stima di questi politichetti del cazzo».

Feltri sostiene di non voler far litigare nessuno: «Mi sono permesso di esprimere la mia opinione e in cambio sono stato insultato». Infine, se la prende con chi parla di performance etiliche a proposito delle sue uscite: «Io bevo un bicchiere di vino a mezzogiorno e uno la sera, poi al limite faccio un aperitivo. Le assicuro che non basta per ubriacarmi». E quando Tommaso Rodano gli ricorda che pure su questo deve convincere Gasparri, sbotta: «Ma chi è Gasparri? Non è un cazzo».

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