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Con amore contro pregiudizi e tabù: così a Torino nasce il Divine Queer Film Festival

Pubblicato: 27/02/2019 19:02

Con il desiderio di infrangere attraverso le immagini e il linguaggio cinematografico, stereotipi, pregiudizi, tabù e paure sulle persone transessuali/transgender, con diversabilità e migranti è nato nel 2015 il Divine Queer Film Festival. Un modo per raccontare, in maniera positiva e talvolta ironica le storie di chi ogni giorno lotta, non si arrende e cerca a testa alta di portare un cambiamento.

Il festival cinematografico organizzato dall’associazione Taskim si svolge a Torino, in via Baltea, 3, dall’1 al 3 marzo. La direzione artistica è affidata ad Achille Schiavone, veterinario appassionato di cinema che insegna alimentazione animale presso l’Università di Torino, Murat Cinar, giornalista, videomaker e fotografo freelance turco, che da anni lavora in Italia e Veet Sandeh, attivista queer da oltre 30 anni, artista eclettica.

Un festival libero e gratuito, aperto a tutti, scelto in una location senza barriere architettoniche.

Murat Cinar ph eikon associazione
Murat Cinar ph eikòn associazione

36 proiezioni, 22 Paesi

Il festival è ricco di proiezioni indipendenti e provenienti da 22 Paesi (Armenia, Brasile, Canada, Cina, Croazia, Estonia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Kenya, India, Inghilterra, Iran, Italia, Malaysia, Olanda, Papua Nuova Guinea, Spagna, Turchia, USA, Venezuela).

Abbiamo lavorato su circa 500 film. Corti, medi, lunghi, fiction, documentari ed anche alcuni estremamente sperimentali. Alla fine abbiamo selezionato 36 lavori. I criteri sono stati numerosi. Dalla qualità tecnica e capacità narrativa, al tema trattato che deve essere Queer. Inoltre è importante che la produzione contenga una storia di resistenza, lotta, un tentativo di costruire l’alternativa e abbia nel suo cuore l’amore contro ogni tipo di pregiudizio e discriminazione. Abbiamo sempre voluto dire al nostro pubblico che ‘un altro mondo è possibile’. Ognuno di noi resiste, lotta e vive a modo suo ma, per noi, al centro di tutto questo dovrebbe esserci amore. Così ci ha spiegato Murat Cinar, uno dei direttori artistici del Festival. Tutti i lavori in concorso verranno giudicati sia dal pubblico sia da una giuria di persone qualificate. Verranno consegnati un Premio dalla giuria e un Premio dal pubblico ai film in concorso.

Veet Sandeh ph eikon associazione
Veet Sandeh ph eikon associazione

QUEER? Cosa vuoi dire QUEER?

Abbiamo cercato di farci spiegare anche l’idea di Queer che si cela dietro il nome del Festival e che è un vero e proprio modo di vivere per gli organizzatori: “Fin dall’inizi abbiamo voluto che il Divine fosse un mezzo per raccontare al mondo che i diritti di alcuni sono i diritti di tutti. Quindi la nostra visione Queer va già oltre il più conosciuto “ghetto delle persone lgbt”. Noi cerchiamo di abbattere ogni tipo di confine fisico e mentale. Poi sta alle persone se oltrepassare la linea o no, ma è importante che siano libere di poterlo fare” continua Murat.

Un equipe, quella del Divine che da anni lavora per portare avanti questi ideali insieme, lavorando fianco a fianco con passione, attraverso l’amore e il dialogo. Sacrificando, forse ltempo libero, ma nel piacere della condivisione e del confronto.

La dedica a Paolo Poli

Ogni anno il Divine dedica l’edizione del festival, quest’anno la quarta, a un personaggio particolarmente significativo per le tematiche che il festival tratta: quest’anno è il famoso attore, Paolo Poli.

Come nelle precedenti edizioni, è stata una persona che ha in qualche maniera voluto dire la sua parte in modo creativo, costruttivo, elegante ma nello stesso tempo in modo radicale, coraggioso e rivoluzionario. Si tratta di una persona che ha aperto le porte a una nuova visione, una nuova cultura artistica e politica per le future generazioni. Ha svolto il suo lavoro in modo professionale e costruttivo. Paolo Poli è una di quelle persone che non si vergognano di dire quello che sono e lo dicono con amore, chiarezza e determinazione.” conclude Murat.

Il programma del festival qui

Achille Schiavone ph eikòn associazione

Foto by Simone Li Gregni e Simona Di Matteo Eikòn Associazione