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24enne stuprata in stazione, il commento che scatena la polemica: “Dovrebbe guardarsi dalle amicizie”

Pubblicato: 06/03/2019 18:55

A seguito di alcuni tristi e disumani episodi di violenza sessuale, a volte, di più agghiacciante ci sono solamente alcuni commenti rilasciati a riguardo. Di fronte allo stupro di una ragazza di 24 anni, avvenuto nell’ascensore della stazione di San Giorgio a Cremano, sulla Circumvesuviana di Napoli, al di là dei doverosi “le siamo vicini“, ampio margine di discussione viene dato all’impossibilità di prevenire le violenze incrementando la sicurezza e una drammatica vicenda come quella di uno stupro precipita in basso, come un altro ordinario, insignificante e banalissimo problema dal costo troppo alto per essere affrontato.

La sicurezza ha un costo, ed è troppo alto

Quanto avvenuto ieri alla stazione di San Giorgio di Cremano, sulla Circumvesuviana di Napoli, non può e non deve avere alcuna giustificazione. Non possono essere le amicizie sbagliate e nemmeno i costi troppo elevati per la sicurezza temi usati in “discolpa” di un’aggressione che non dovrebbe avere luogo. Che gli uomini possano essere brutali e agire malvagiamente gli uni contro gli altri non è una novità ma arrendersi e fermarsi davanti a un difetto intrinsecamente umano è un limite che non permette di spingersi oltre, dove sta la soluzione. Lasciano interdetti le parole usate da Umberto De Gregorio, presidente dell’Eav – Ente Autonomo Volturno – che discorrendo sulla vicenda con la giornalista di Fanpage, ha voluto insistere sugli alti costi della sicurezza.

macchina polizia napoli
Fotografia scattata da Ansa fuori dalla stazione dove si è verificato lo stupro della 24enne di Portici

Un clima di tacita e dichiarata paura

Eppure i residenti, intervistati pochi attimi prima, lasciano trasparire una situazione che non ammette un “singolo episodio”, bensì un mero clima di paura generale: “Io ho due bambini e quando li porto qui devo stare chiusa – racconta a Fanpage una commerciate del luogo – Ho paura perché soprattutto la sera ci vorrebbero più controlli“. A ruota, un’altra donna della zona: “Penso che ci voglia più vigilanza, più carabinieri perché veramente siamo rovinati“. Eppure, anche di fronte ad una situazione così calda, all’indomani da uno stupro di gruppo, a prevalere sulla sicurezza sembra esserci il suo prezzo: “Le guardie giurate a presidio 24 ore su 24 non ci sono quasi in nessuna delle nostre stazioni perché hanno un costo eccessivo che non ci possiamo permettere ci sono guardie giurate a rotazione in certi orari –dichiara De Gregorio – Per evitare che una ragazza in ascensore venga violentata bisogna evitare che ci siano degli animali che camminano perché non possiamo avere una guardia in tutti gli ascensori. In 5 minuti viene fatta una cosa del genere è una cosa che francamente qualunque misura di sicurezza preventiva non  riesce a risolvere un problema del genere.

stupro napoli
Fotografie scattate da Ansa sul luogo dello stupro

Questioni di responsabilità

Diviene dunque labile il confine e l’accortezza sembra ricadere sulla 24enne in questione, nella consigliata posizione di guardarsi bene da chi frequenta, avendo dichiarato di conoscere di vista una delle 3 persone arrestate dopo averla violentata. “Di guardarsi dalle amicizie perché questi che l’hanno violentata pare che fossero amici” è la risposta di getto data da De Gregorio alla giornalista che gli ha domandato quale messaggio volesse filtrasse da parte sua alla ragazza a cui, purtroppo, è cambiata indelebilmente la vita. Il rischio, come spesso accade, è che le responsabilità della violenza finiscano drammaticamente, lo si voglia o meno, a pesare sulle vittime. Rimane sospesa ad un filo la risposta data da De Gregorio alla chiosa dell’intervistatrice : “Però non è colpa sua se l’hanno violentata “. “Non è neanche colpa mia però – asserisce De Gregorio – Mi sento di dire che è una cosa drammatica, le sono vicino. Io ho due figlie, quindi posso capire il sentimento della famiglia, credo che tutte le persone sensibili rispetto a una cosa del genere sostanzialmente non hanno parole”.