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La sorella di Quattrocchi su Lorenzo Orsetti: “Una marcia in più”

Pubblicato: 20/03/2019 11:42

La sorella di Fabrizio Quattrocchi, il contractor italiano ucciso dalle Falangi verdi di Maometto (gruppo terroristico affiliato ad Al Qaeda) a Baghdad, in Iraq, il 14 aprile 2004, ha parlato all’Adnkronos di Lorenzo Orsetti, il combattente italiano ucciso dall’Isis mentre combatteva in Siria per liberare il territorio dall’avanzata dei soldati del sedicente stato isalmico. Graziella Quattrocchi si è definita dispiaciuta per quanto successo a “Compagno Orso”e l’ha definito un ragazzo unico, come lo era anche suo fratello.

“Ragazzi unici”

Anche se le circostanze della morte di Fabrizio Quattrocchi e Lorenzo Orsetti sono totalmente diverse, Graziella ci ha tenuto a sottolineare quanto li accomuna e il fatto che anche Lorenzo Orsetti secondo lei meriterebbe una medaglia d’oro al valore civile: “Sono ragazzi unici. Ragazzi che hanno una marcia in più“. A Fabrizio Quattrocchi venne assegnata la medaglia dopo due anni dalla sua morte, un’esecuzione in piena regola, avvenuta due giorni dopo essere stato preso in ostaggio dalle Falangi verdi di Maometto insieme ad altri tre italiani, Maurizio Agliana, Salvatore Stefio e Umberto Cupertino. Era il 14 aprile 2004 e tra poco sarà il quindicesimo anniversario della sua morte, una ricorrenza, come ha detto Graziella Quattrocchi, sempre vissuta come una “sofferenza privata“.

La sorella di Fabrizio Quattrocchi parla d Lorenzo Orsetti
Fabrizio Quattrocchi

Proprio pochi attimi prima di essere ucciso, Fabrizio Quattrocchi ebbe il coraggio di chiedere ai suoi rapitori di togliersi la benda dalla bocca e disse “Vi faccio vedere come muore un italiano. Il filmato della sua esecuzione venne inviato dai terroristi alla TV Al Jazeera e in breve tempo fece il giro del mondo. Gli altri tre ostaggi italiani che erano insieme a lui furono liberati dopo 58 giorni durante un’operazione militare americana, secondo quanto riporta la versione ufficiale dei fatti smentita da personalità come Gino Strada che sostengono che il governo italiano abbia pagato un riscatto per liberarli. Per il gesto di levarsi la benda dalla bocca e pronunciare quella frase rimasta impressa nella memoria di molti, Fabrizio Quattrocchi fu insignito nel 2006 della medaglia d’oro al valore civile. Il 36enne di origini siciliane cresciuto a Genova si trovava in Iraq perché vigilantes, esperto di sicurezza, incaricato ufficialmente di fare da scorta ad alcuni impiegati americani con il compito di ricostruire la burocrazia iraqena dopo la guerra iniziata dal Presidente degli Stati Uniti G. W. Bush contro l’Iraq di Saddam Hussein con il sostegno di una coalizione di Stati nel 2003 e terminata poi nel 2011.

Il coraggio che accomuna Quattrocchi e Orsetti

Lorenzo Orsetti è stato ucciso dall’Isis e non era partito perché incaricato di compiere un lavoro, ma per combattere per i suoi ideali. Nello specifico il suo scopo era di tentare di liberare il territorio siriano proprio dai soldati del sedicente stato islamico, insieme al Ypg, l’Unità di Protezione del Popolo Curdo che, respingendo l’Isis in Siria, sta in realtà proteggendo anche i confini dell’Europa. Ma la finalità con cui si va a combattere lì, non è solo quella di lottare contro l’Isis con le armi, ma anche quella di costruire un progetto di autonomia in Siria con il popolo curdo, una società diversa e socialista, come ha ben spiegato nel libro Hevalen Davide Grasso, un altro ragazzo come Lorenzo Orsetti, combattente in Siria, rientrato in Italia, dopo aver combattuto l’Isis e adesso in attesa di andare davanti a un giudice il 25 marzo che dovrà decidere se applicare a lui il regime di “sorveglianza speciale”, perché, anche se è andato a combattere l’Isis, si è recato in Siria, un Paese che è stato assediato dai terroristi e per le leggi italiane potrebbe rappresentare un pericolo per la sicurezza nazionale.

La sorella di Fabrizio Quattrocchi parla d Lorenzo Orsetti
Lorenzo Orsetti

Quindi le storie di Lorenzo Orsetti e di Fabrizio Quattrocchi sono completamente diverse ma in qualche modo hanno qualcosa in comune. Questo “qualcosa” è sicuramente il coraggio di recarsi in luoghi così rischiosi anche se con scopi totalmente differenti, uno per combattere per i propri ideali, come Lorenzo Orsetti, l’altro per lavoro, come Fabrizio Quattrocchi. Ad esprimere con poche parole questo concetto è stata la sorella di quest’ultimo che ha detto che la scelta di andare in luoghi così rischiosi è sicuramente dettata proprio dal coraggio: “E’ il coraggio, sono scelte di vita“. Proprio sull’assassinio di Lorenzo Orsetti, Graziella Quattrocchi si è così espressa: “Mi dispiace molto per la morte di quel ragazzo, quando sento queste situazioni è sempre una ferita aperta“.