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“Che non si muore per amore”: la sindrome di Tako-Tsubo

Pubblicato: 25/03/2019 16:24

Forti emozioni, paura, panico, spaventi, lutti sembrano colpire il cuore più di quanto ci aspettiamo, tanto da sembrare quasi dei piccoli infarti. Le medicina però ci viene in soccorso e all’inizio degli anni 90 ha dato un nome a quanto succede al corpo in determinate situazioni di forte stress: sindrome di Tako-Tsubo.

La sindrome di Tako-Tsubo si presenta coi sintomi tipici dell’infarto

Affaticamento, dolore al torace, difficoltà respiratorie: tutti questi sintomi potrebbero essere confusi con quelli di un infarto. I medici dell’Ospedale Niguarda poi, scrivono sul loro sito che “All’esame ecocardiografico si evidenziano le alterazioni tipiche dell’infarto del miocardio” ma la situazione per fortuna è ben diversa, infatti “la sindrome non occlude le coronarie, che di conseguenza non subiscono danni“. Anche dal punto di vista biochimico c’è una similitudine con l’infarto: si verifica quindi un innalzamento della troponina, della mioglobina e del CK MB, considerati i marker tipici del danno miocardico acuto. Caratteristico di questa sindrome è l’aspetto che assume il cuore del paziente che darà poi il nome alla sindrome. L’apice del cuore sembra bloccarsi, sembra arrestare la sua contrazione, mentre l’apice si contrae in maniera ipercinetica. Il cuore a questo punto presenta una estremità arrotondata e il collo sottile al termine dalla fase sistolica (contrazione) ricordano quella di un vaso usato come trappola per polpi, chiamato “tako-tsubo” in Giappone.

*immagine di repertorio

Colpite soprattutto le donne

La dottoressa Leda Galiuto, professore aggregato alla Cattolica e cardiologa presso il Dipartimento di Scienze Cardiovascolari del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma aveva spiegato nel 2015 come le più colpite fossero le donne: “La raccolta dati è stata eseguita dagli specialisti del Dipartimento di Cardiologia dell’Università di Zurigo. La sindrome da crepacuore colpisce soprattutto le donne (in questo studio in rapporto 9:1) e prevalentemente dopo uno stress emotivo, tipicamente un lutto (nel 30% dei casi), o fisico come un intervento chirurgico (nel 36%). La sindrome di Takotsubo si associa a malattia neurologica o psichiatrica nella metà dei casi, ovvero si presenta spesso in associazione a disturbi psichiatrici come la depressione“.

Cosa si può fare?

Per la la sindrome di Tako-Tsubo non esistono terapia specifiche. “Si inizia una terapia di supporto basata sulla somministrazione di farmaci beta-bloccanti, ACE-inibitori e anti-aggreganti. La prognosi è generalmente buona e il tessuto miocardico riacquista le capacità contrattili“, specifica il sito del Niguarda. Attenzione quindi alle forti emozioni, al panico, lutti, che sembrano tutti correlati con la sindrome e che le fanno prendere il nome di “sindrome da crepacuore“.

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Immagine di repertorio