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Mimmo Lucano: la Cassazione demolisce tutte le accuse

Pubblicato: 03/04/2019 11:07

Per la Cassazione a Riace non ci sono stati illeciti nella gestione e nell’affidamento degli appalti per la raccolta differenziata e crolla anche l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: l’unica persona che Mimmo Lucano avrebbe tentato di favorire è la sua compagna Lemlem, tentando di far arrivare suo fratello in Italia, ma, tenuto conto del fatto che si trattava appunto della sua partner, non ha agito per arrecare dolo. Ad ottobre il sindaco era stato messo agli arresti domiciliari e poi scarcerato, ma è da allora che non può tornare a Riace, a causa del divieto di dimora impostogli.

Mimmo Lucano riabilitato

La Cassazione ha quindi reso pubbliche le motivazioni della sentenza con cui aveva annullato il divieto di dimora a Riace per Mimmo Lucano, il 26 febbraio. Ora, spetterà al Tribunale di Reggio Calabria stabilire se il primo cittadino del paesino diventato modello virtuoso di accoglienza potrà ritornare a fare il sindaco del suo paese. Come ha detto ai microfoni di SkyTg24, per Mimmo Lucano essere distante da Riace rappresenta davvero un’ingiustizia: “Non è stato giusto sospendermi come sindaco“.

Mimmo Lucano scagionato dalla Cassazione
Mimmo Lucano

In ogni caso, la Cassazione è stata chiara: non ci sono state opacità e “comportamenti fraudolenti” da parte di Mimmo Lucano nell’affidamento alle cooperative L’Aquilone ed Ecoriace del sistema di raccolta differenziata. Questi affidamenti sarebbero stati adottati nel comune di Riace in modo collegiale e dopo “prescritti pareri di regolarità tecnica e contabile da parte dei rispettivi responsabili del servizio interessato“. Tutto regolare, insomma. Inoltre, la Cassazione ha messo in luce che non ci sono state violazioni anche perché sono le stesse leggi a consentire “l’affidamento diretto di appalti” a cooperative sociali purché l’ammontare dei servizi non oltrepassi la soglia comunitaria e purché la mission di tali cooperative sociali sia finalizzato “all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate“, come di fatto accadeva con i rifugiati accolti a Riace. “Abbiamo ripopolato i luoghi abbandonati con chi veniva dalle periferie del mondo“, queste le parole del sindaco che fanno riferimento al fatto che grazie al modello di accoglienza adottato a Riace è stato rivitalizzato un paese abbandonato a causa dell’emigrazione.

Il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Cadono anche le accuse contro Mimmo Lucano di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina avvenuto attraverso la presunta organizzazione di matrimoni combinati. La Cassazione ha scritto che tale accusa “poggia sulle incerte basi di un quadro di riferimento fattuale non solo sfornito di significativi e precisi elementi di riscontro ma, addirittura, escluso da qualsiasi contestazione formalmente elevata in sede cautelare“. L’unica persona che pare Mimmo Lucano abbia favorito sia la sua compagna Lemlem, cercando di fare in modo che suo fratello potesse arrivare in Italia.

Mimmo Lucano: cadono le accuse
Il sindaco di Riace Domenico Lucano

Rispetto al suo comportamento, in questo senso, sono stati rilevati elementi di “gravità indiziaria“, però considerando il legame affettivo tra i due non si può dimostrare che il sindaco di Riace abbia agito con lo scopo di procurare dolo. Il sindaco di Riace ha commentato la sentenza della Cassazione paragonandola a “un primo raggio di luce“. Mimmo Lucano ha equiparato la sua esperienza da sindaco ad una “militanza” e ha detto che spera di poter tornare presto nella sua Riace: “Io ho solo quella casa, non ho altro, appartengo anch’io ad una situazione di precarietà“. Il rinvio a giudizio del primo cittadino sarà eventualmente stabilito il 4 aprile, durante l’udienza preliminare, e il sindaco a Matteo Salvini che aveva annunciato si sarebbe costituito parte civile se lui fosse dovuto andare a processo, ha risposto: “Io mi difendo nei processi non dai processi (un riferimento al caso Diciotti, ndr)“.

Ultimo Aggiornamento: 04/04/2019 09:30