Vai al contenuto

Maestra avvelena 23 bambini, sospetta vendetta tra colleghe

Pubblicato: 05/04/2019 16:15

Lo scorso 27 marzo 23 bambini dell’asilo MengMeng di Jiaozuo, nella provincia cinese di Henan si sentono improvvisamente male. Subito dopo il pranzo iniziano ad accusare dolori addominali, vomito e svenimenti; sono i sintomi di un avvelenamento.

La paura e la rabbia dei genitori

I bambini sono stati tutti ricoverati in ospedale. Alcuni di loro sono già stati dimessi mentre altri sono ancora tenuti sotto osservazione, ma comunque fuori pericolo. Per i medici è apparso subito chiaro che si trattasse di un’intossicazione alimentare ma i risultati delle analisi hanno rivelato particolari inquietanti.

scodella di zuppa cinese con bacchette
*immagine di repertorio

I bimbi sono stati male a causa di un’avvelenamento da nitrito di sodio, una sostanza chimica utilizzata nei pesticidi o come conservante per alimenti, che, se ingerita in grandi quantità, può essere letale per l’uomo. Era dunque evidente che non si trattasse di un incidente dovuto ad eventuali scarsi controlli sul cibo ma che si fosse di fronte ad un vero e proprio tentativo di avvelenamento. Possiamo solo immaginare lo sconcerto dei genitori quando gli inquirenti hanno scoperto che l’artefice dell’avvelenamento fosse proprio la maestra dei loro figli. La scuola è momentaneamente chiusa e tutti gli studenti sono stati trasferiti in altre strutture.

Perché avvelenare gli alunni?

La maestra Wang, si trova ora in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Sembrerebbe aver agito mossa da un sentimento di vendetta nei confronti di una collega. Il gruppo di bambini coinvolti faceva riferimento ad un’altra insegnante ed avvelenandoli la colpa sarebbe ricaduta proprio sulla rivale. Una seconda ipotesi è quella del tentato omicidio nei confronti della seconda insegnante che troverebbe riscontri nell’entrata in vigore, pochi giorni prima del fatto, di una circolare che obbliga il personale scolastico a consumare lo stesso cibo dei propri alunni in mensa.

Le conseguenze del folle gesto

Le indagini proseguono per far luce sul diverbio che avrebbe portato la donna a compiere questo gesto estremo. Di certo, se l’accusa verrà confermata, la pena prevista è quella capitale. In Cina, come segnala Nessuno Tocchi Caino – lega internazionale di cittadini e di parlamentari per l’abolizione della pena di morte nel mondo -, secondo la legge attuale ci sono ben 46 reati soggetti alla pena di morte. Tra questi, un terzo sono reati economici, come l’uso di tangenti o la corruzione. Nonostante il Governo continui a fare passi avanti, è ancora lontanissimo da una piena abolizione. Il codice penale della Repubblica Popolare Cinese applica alla pena di morte il segreto di stato e questo dovrebbe farci riflettere.

bilancia simbolo della giustizia e martello del giudice
*immagine di repertorio