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Ucciso dal cane, la moglie vorrebbe solo sapere la verità e seppellirlo

Pubblicato: 07/04/2019 16:17

Gianluca Romagnoli, grafico pubblicitario di 43 anni, è morto alla fine di marzo scorso a Roma. Sarebbe stato ucciso dal cane di famiglia durante una passeggiata. Dopo oltre due settimane, il corpo dell’uomo non è ancora stato restituito alla famiglia. La moglie, Isabella Longano, è disperata; vorrebbe solo poter seppellire il marito. E, nel frattempo, molte domande affollano la sua mente

Cosa è successo

Alla fine di marzo Gianluca Romagnoli era uscito, come di consueto, per fare una passeggiata con Tiago, il cane di famiglia, un corso di 3 anni. Il 43enne è stato trovato morto dalla moglie sulla Prenestina, zona Borghesiana, a Roma. L’autopsia e le analisi delle impronte dentali sul corpo dell’uomo avrebbero dovuto rivelare se ad ucciderlo è stato proprio il suo cane o un altro. A più di due settimane dall’accaduto, però, non è stato fatto ancora nessun accertamento e la famiglia non ha potuto svolgere il funerale. Isabella Longano ha dichiarato al Messaggero: “Dopo più di quindici giorni dalla sua morte, neanche il funerale posso fare a mio marito. Non ho avuto il nullaosta dalla magistratura sebbene nessuno abbia disposto l’autopsia, né il nostro cane, Tiago, che secondo gli inquirenti ha sbranato e ucciso Gianluca, è stato messo sotto sequestro in attesa di ulteriori indagini“. 

La moglie di Gianluca Romagnoli, Isabella Longano. Immagine: Isabella Longano/Facebook
La moglie di Gianluca Romagnoli, Isabella Longano. Immagine: Isabella Longano/Facebook

La rabbia e la disperazione della moglie

Isabella Longano però non si è arresa e ha preparato una memoria per chiedere di avviare le indagini sulla morte del marito. Ha provato a consegnarla alla Procura di piazzale Clodio senza però riuscirci. La donna ha, infatti, raccontato: “Prima nell’ufficio del pm mi hanno detto di aspettare, poi però il magistrato, quando è arrivato alle 14, non mi ha ricevuta e anche la memoria non è stata accettata: non era l’ufficio giusto, dovevo portarla altrove. Ma ormai se ne parla lunedì e i giorni passano. Il corpo di mio marito è all’obitorio, io sono disperata, al dolore immenso si aggiunge questo senso di impotenza, di abbandono. Questa tragedia non si è consumata nel giardino di casa, ma in un luogo pubblico, senza alcun testimone. Non si può dare nulla per scontato. Va verificato o escluso del tutto che in giro non ci sia un altro cane pericoloso, il vero killer, libero di fare ancora del male“.

Canile rifugio della Muratella a Roma. Fonte: Google Maps
Canile rifugio della Muratella a Roma. Fonte: Google Maps

Ucciso dal cane, ma quale?

Tiago, intanto, è stato portato al canile rifugio della Muratella, dove è stata eseguita una profilassi antirabbica per 10 giorni. Sull’animale sono state trovate tracce di morsi ma non è detto che sia stato lui ad uccidere Gianluca. La moglie vorrebbe solo sapere la verità sulla tragica morte del marito: “Mi sono ricordata che Gianluca un paio di giorni prima mi aveva detto che, portando a spasso Tiago, si era imbattuto in un grosso cane grigio rabbioso che li aveva spaventati. Ho ripercorso il tratto di terreno in cui Gianluca è morto. Ci sono i segni di un combattimento che si è trascinato per quasi 30 metri. Per terra c’erano le piume del suo giubbetto, pietre e bastoni intrisi di sangue, forse usati da lui per difendersi. Non è così scontato che sia stato Tiago ad addentarlo. E non è possibile fugare i dubbi senza un’autopsia, vanno fatti tutti i riscontri di laboratorio su DNA, arcata dentale, tracce biologiche“. 

Cane corso. Immagine di repertorio
Cane corso. Immagine di repertorio

E mentre i giorni passano, per Isabella Longano le domande si fanno sempre di più e più insistenti: “È stato davvero Tiago ad ammazzarlo? E se sì, come potrei rimetterlo in casa a con i miei figli? Oppure è stato un altro cane ad azzannarlo e Tiago lo ha difeso? Qualcuno deve darmi delle risposte“.