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La “banda delle buche”: gli uomini che combattono il degrado di Roma

Pubblicato: 16/04/2019 10:41

Ci sono persone a Roma che agiscono illegalmente di notte per il bene comune. E per colmare le “buche” lasciate dalle burocrazia romana. Sono gli “operai” del GAP, il Gruppo Artigiani del Pronto Intervento (un omaggio neanche troppo velato al partigiani dei Gruppi di Azione Patriottica).

Sono circa 20 persone che, stanche della situazione contingente, hanno deciso di rimboccarsi le maniche e di restituire un po’ di decoro e di ordine a una città ferita e trasandata. Riempiono le buche, ridipingono le strisce pedonali, raccolgono i rifiuti e puliscono le zone attorno ai cassonetti.

Queste le principali attività di questi “criminali” che agendo senza alcun permesso e senza alcuna autorizzazione sono costretti a lavorare con il volto coperto. Uno di questi operai “non specializzati”, un architetto che si fa chiamare Renato, ha confessato al The Guardian che il gruppo nasce proprio come omaggio al loro passato familiare (ognuno di loro aveva un nonno o un genitore partigiano).

Una buca stradale nel quartiere Prati, Roma, 6 marzo 2018. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Una buca stradale nel quartiere Prati, Roma, 6 marzo 2018. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

La lotta al degrado passa da qui

Da dicembre ad oggi, si sono occupati della riqualificazione della fontana della scuola elementare Principe di Piemonte, hanno imbiancato strisce pedonali e attualmente stanno cercando di convogliare gli sforzi per “colmare” una delle tante buche di Via Ostiense. La loro firma è un logo con un martello e un cacciavite e spesso lasciano anche dei volantini in cui esortano il popolo romano a emulare le loro azioni.

Ad ogni modo, per i “gappisti” non è tutta colpa dell’amministrazione Raggi. I problemi di Roma sono atavici e tutte le giunte che hanno governato la città dal dopoguerra ad oggi hanno la loro parte di responsabilità.

Le buche di Roma: una storia senza fine

Fra le attività del Gap c’è la sistemazione delle buche, senza dubbio uno dei problemi più grandi della capitale. Se vi capiterà di girare in macchina o a piedi per le strade di Roma, vi renderete conto che più che un tragitto vi sembrerà una sorta di corsa a ostacoli. Qualche mese fa Paola Perego aveva pubblicato su Instagram la foto del suo ginocchio sbucciato e aveva commentato: “Grazie al Comune di Roma per le meravigliose buche”.

Elena Aubrt morta a Roma a causa di una buca
Elena Aubry ha perso il controllo della sua moto e si è schiantata contro il guardrail

Lo scorso 6 maggio una grossa buca in Via Ostiense è stata probabilmente la causa della morte di Elena Aubry, una giovane ragazza romana di 26 anni che viaggiava sulla sua moto e che a causa di un avallamento non segnalato si è schiantata contro il guardrail.

E il 15 giugno 2018, sono un mese dopo, un’altra ragazza ha perso la vita sulla Colombo: Noemi Carrozza, giovane promessa del nuoto sincronizzato. Alcune perizie hanno escluso una responsabilità diretta del manto stradale, ma non hanno levato ogni perplessità.

La madre di Elena e anche quella di Noemi si sono attivate per coinvolgere più persone possibili nella battaglia per la manutenzione delle strade romane ma la strada è ancora lunga. E in attesa che la situazione si sblocchi, non rimane che affidarsi a questi uomini incappucciati. Poche parole, molti fatti. E il bene dei romani prima di ogni cosa.

(In alto: immagine di repertorio)

Ultimo Aggiornamento: 22/11/2021 14:56