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78enne ha lasciato tutti i suoi averi ai gatti randagi: “Non ho figli”

Pubblicato: 18/04/2019 15:10

Mezzo milione di euro in crocchette, scatolette e lettiere. È il desiderio di Lina Venturi, pensionata di 78 anni, che ha scelto di destinare circa 500mila euro, tra donazioni e beni immobili, interamente alla gestione del gattile di San Lazzaro, il paese in cui vive. Nata solo pochi mesi fa, la struttura potrà essere così ampliata, con tanto di cimitero per i gatti, proprio grazie al gesto d’amore della signora Venturi, che ha già fatto sapere al Comune di voler destinare i suoi averi alla cura quotidiana degli animali domestici.

Quando morirà, andrà tutto a loro. Una scelta bizzarra, forse, ma perfettamente in sintonia con una vita dedicata quasi interamente ad aiutare il prossimo. Uomini o gatti che fossero.

Da sempre mi sono occupata degli ultimi e dei più poveri – ha detto la signora Venturi a Il Resto del Carlino -. A sei anni aiutavo padre Marella nella distribuzione del pane e del riso. E dopo aver lavorato nel movimento cooperativo, ho iniziato a fare la volontaria. Da 25 anni con il progetto Ausilio che si occupa di potare la spesa a casa ad anziani e disabili. Poi ho fondato l’associazione “La compagnia degli animali” che gestisce gli oltre 100 ospiti del gattile comunale. Accudire i gatti è un modo per dare aiuto a chi non ha voce, per dare sostegno a creature indifese che ci offrono gioia e amore”.

“Tutti dovremmo avere il diritto di essere amati”

E proprio di gioia e di amore si parla, a fronte di un’ingente somma di denaro destinata esclusivamente alla cura di quei piccoli amici a cui Lina ha dedicato una parte della propria vita. Un gesto di beneficienza che è anche un messaggio per la tutela degli animali, in nome del più potente dei sentimenti umani: l’amore.

gatto in primo piano
Immagine di repertorio

Siamo tutti creature di Dio – ha dichiarato la signora Venturi al giornale –e ritengo quindi che tutti dovremmo avere il diritto di essere amati, rispettati e trattati con dignità. In anni come questi in cui si pensa solo all’edonismo, abbiamo tanto bisogno di umanità, per un mondo migliore”.

Una scelta insolita

In molti, di fronte ad una decisione simile, potrebbero storcere il naso. Perché donare tutti quei soldi proprio alla cura dei gatti? Perché non lasciare tutto ad un parente?

C’è sempre qualcuno che etichetta queste scelte come bizzarrie – ha aggiunto -. Le motivazioni invece sono profonde. Sono vedova da 32 anni e non ho figli. Anche mia sorella ha perduto il marito e non ha avuto bambini. La scelta di donare i beni al Comune per me rappresenta sia un modo per garantire una condizione rispettosa e di benessere per i gatti della città sia per promuovere l’attenzione alle creature più fragili, sgravando di costi la collettività. C’è in quello che ho fatto anche il desiderio di dare un messaggio di incoraggiamento al Comune verso le politiche a favore degli animali”.