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Maratona di Trieste, dopo il no agli atleti africani arriva il dietro front

Pubblicato: 28/04/2019 15:07

La decisione di non invitare alla maratona di Trieste, la Trieste Running Festival, gli atleti del Kenya e del Nord Africa comunicata dal presidente dell’Apd Miramar, Fabio Carini, ha suscitato una pioggia di polemiche, finite anche sulla stampa internazionale. La decisione è stata fortemente criticata perché interpretata come razzista, anche se le motivazioni assurte dall’organizzatore avrebbero a che fare con il mercato dello sport professionistico. Oggi, proprio Fabio Carini ha annunciato di aver fatto un passo indietro rispetto alla decisione.

La maratona di Trieste vietata agli atleti africani

Con queste parole, in conferenza stampa, Fabio Carini, presidente dell’Apd Miramar che organizza la Trieste Running Festival ha annunciato il 26 aprile la criticata decisione di non invitare alla maratona triestina gli atleti del Nord Africa e del Kenya: “Quest’anno abbiamo deciso di prendere soltanto atleti europei per dare uno stop affinché vengano presi dei provvedimenti che regolamentino quello che è attualmente un mercimonio di atleti africani di altissimo valore, che vengono semplicemente sfruttati e questa è una cosa che non possiamo più accettare“. In particolare, gli atleti africani sarebbero “sottopagati e trattati in maniera indecente rispetto a quello che è il loro valore reale. Questo poi va a discapito di atleti italiani ed europei che chiaramente rispetto al costo della vita non possono essere ingaggiati, perché hanno costi di mercato“. La scelta è stata criticatissima su tutti i social. Su Twitter c’è chi ha scritto: “Organizzatori maratona #Trieste: ‘lo facciamo solo per evitare lo sfruttamento di quegli sportivi’ Allora annullate l’intera maratona invece che allontanare solo gli atleti africani. Perfino Hitler non ‘epurò’ gli atleti di colore alle olimpiadi del ’36“. In tantissimi, anche i politici che hanno criticato la decisione. Tra questi, il vicepremier Luigi Di Maio che ha così commentato: “È giusto combattere lo sfruttamento dei corridori africani, il professionismo è professionismo sempre e come tale deve essere retribuito, ma non è così che si fa, non è escludendoli da una gara che si combatte il problema. Anzi, così il problema si aggrava e la vicenda in sè per come sta emergendo rasenta la follia“. Il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha annunciato un’interrogazione parlamentare sul caso pronunciandosi così sull’accaduto: “Senza vergogna. Se non lo avessi letto stamani sui giornali stenterei a crederci. Ad una maratona non verranno ingaggiati atleti di origine africana. Succede non nel Mississipi degli anni ’50 bensì nel 2019 in una città capitale della cultura mitteleuropea, #Trieste“. Contro la decisione anche la Fidal, Federazione Italiana Di Atletica Leggera che ha annunciato sul sito: “In riferimento alle notizie di stampa e alle successive polemiche relative alla Mezza Maratona di Trieste, la Federazione Italiana di Atletica Leggera informa che la Procura federale ha immediatamente aperto un’inchiesta volta ad accertare i fatti ed eventuali violazioni alle proprie norme e regolamenti commesse da società affiliate o da tesserati FIDAL“.

Il dietro front degli organizzatori

Dopo le polemiche contro gli organizzatori della maratona di Trieste, Fabio Carini he deciso di fare un passo indietro e ha annunciato sul sito della Trieste Running Festival di aver deciso di fare retro front sulla decisione: “Dopo avere lanciato una provocazione che ha colto nel segno, richiamando grande attenzione su un tema etico fondamentale, contrariamente a quanto comunicato ieri, inviteremo anche atleti africani, come abbiamo fatto con quelli europei, lavorando con quei procuratori che siano in grado di garantire e certificare un comportamento trasparente e tracciabile. La mezza maratona di Trieste – prosegue Carini – è aperta a chiunque, e comprendo che non è attraverso l’esclusione che la questione da me sollevata possa essere degnamente affrontata. Certamente continuerò la mia battaglia contro uno sfruttamento che ritengo inaccettabile e scandaloso e ringrazio gli esponenti di Governo che hanno voluto riconoscere l’esistenza del tema“. Ad appoggiare la decisione anche l’ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane), cui è affiliata l’associazione organizzatrice della maratona, che con un comunicato sul sito ha fatto sapere: “L’ASI nell’apprendere le dichiarazioni del proprio dirigente esprime il suo apprezzamento per la denuncia pubblica di un mercimonio e di uno sfruttamento di atleti africani, e non solo, di altissimo valore. L’ASI sosterrà qualsiasi iniziativa che scaturirà da questa denuncia, atta a modificare regole e norme che lasciano spazio di azione a persone senza scrupoli“.

Trieste: no agli africani nella maratona, arriva il passo indietro degli organizzatori
Immagine di repertorio
Ultimo Aggiornamento: 28/04/2019 15:15