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Uccisa a 4 anni dal patrigno: bimba sepolta in una bara dei Miny Pony

Pubblicato: 20/06/2019 19:10

Il drammatico epilogo della storia di Maleah Davis, bimba di 4 anni scomparsa nel maggio scorso, in Texas, ha commosso il mondo. La piccola è stata ritrovata senza vita un mese dopo la misteriosa sparizione, e si è scoperto che a ucciderla è stato il patrigno. Si tratta dell’ex compagno della madre, reo confesso di uno dei crimini più sconvolgenti dello Stato americano.

Il dramma di Maleah Davis

L’ultimo saluto a Maleah Davis ha commosso il mondo. La bimba di 4 anni è stata uccisa dal patrigno, in Texas, e il suo corpo ritrovato un mese dopo la denuncia di scomparsa che ha tenuto l’America con il fiato sospeso.

Gli inquirenti hanno raccolto la confessione di Derion Vence, ex compagno della madre che si è dichiarato responsabile del delitto. È stato lui, nel maggio scorso, a segnalare la misteriosa sparizione della minore, ma i sospetti si sono poi addensati su di lui finendo per farlo crollare.

Su Instagram è apparsa la struggente immagine della bara scelta per Maleah, decorata con i suoi tanto amati Miny Pony. Una foto che restituisce la dimensione immane del dolore per l’atroce fine riservata alla bambina, da tempo vittima di violenze domestiche prima dell’epilogo.

Secondo quanto emerso in sede di indagine, infatti, la minore sarebbe finita più volte in ospedale con lividi e lesioni dovute verosimilmente a percosse, ma l’intervento dei servizi sociali non è scattato in tempo per impedire il dramma.

La prima versione del reo confesso

Occorreranno ancora diversi giorni prima che l’autopsia fornisca elementi più chiari sulle cause del decesso. Le autorità stanno aspettando gli esiti delle perizie condotte sul corpo della piccola, inizialmente creduta vittima di un rapimento.

L’attività degli inquirenti, poco dopo la denuncia di scomparsa, è stata depistata dal patrigno, che aveva dichiarato di essere uscito in auto con la bimba e il suo figlio naturale, e di aver poi subito un’aggressione da parte di un anonimo commando.

Secondo la sua prima versione, i presunti rapitori avrebbero rilasciato lui e il bambino dopo circa 24 ore, tenendo con sé soltanto Maleah. I lunghi interrogatori lo hanno visto cedere progressivamente, fino a rivelare l’omicidio e di esserne l’autore.

Gli indizi a carico dell’uomo

Tra i principali indizi che hanno accelerato la macchina investigativa, portandola velocemente alla soluzione del giallo, le tracce ematiche repertare nella vettura dell’uomo.

Al quadro di elementi a carico del patrigno ci sono anche i filmati di una telecamera posizionata nei pressi della sua abitazione, che avrebbero cristallizzato l’ingresso della minore ma nessuna uscita. In una delle sequenze, Vence è stato immortalato mentre trasportava un grande sacco nero.

L’uomo ha descritto una dinamica ancora al vaglio della polizia: a suo dire, la bambina sarebbe morta per un incidente (di cui non avrebbe dato ulteriori spiegazioni).

*immagine in alto: fonte/Instagram Bellfort Scott Craig, dimensioni modificate