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Caterina Balivo rinuncia al Gay Pride: addio al ruolo di madrina, tra scuse e accuse

Pubblicato: 25/06/2019 12:39

Caterina Balivo, ormai da anni, introduce sul canale più seguito della tv pubblica tematiche come la transessualità e l’omosessualità in modo serio ed efficace, dimostrando nei fatti che le battute infelici di qualche tempo fa sono stati incidenti di percorso“. Il post sulla pagina Facebook di Milano Pride, datato 19 giugno 2019, introduceva così Caterina Balivo come madrina dell’evento (in programma dal 21 al 30 giugno). Ma proprio una ‘battuta infelice’ della conduttrice avrebbe innescato un repentino cambio di programma che ha aperto a un vespaio di polemiche. La padrona di casa di Vieni da me ha rinunciato al ruolo che l’avrebbe vista in testa al Gay Pride nella giornata del 29 giugno. La cronistoria dei fatti è diventata un caso nazionale.

Caterina Balivo al Gay Pride? “No, grazie”

Perché Caterina Balivo al Milano Pride“: iniziava così il post del Milano Pride su Facebook, per annunciare la conduttrice come madrina del grande evento. Nel messaggio anche la spiegazione di quella scelta: “Con i suoi programmi consente alle nostre storie e alle nostre istanze di passare quella barriera invisibile e di entrare nelle case di milioni di italiani“.

Ma qualcosa è andato storto e l’idillio si è infranto a poche ore dal gran debutto. La colpa sarebbe, in particolare, di una frase della conduttrice, ritenuta offensive per la comunità lgbt: “Ricky Martin sei bono anche se sei fr***o“.

La notizia della Balivo madrina del Gay Pride di Milano è stata accolta da un coro di critiche proprio per questo, accusata di omofobia e costretta poi alla ritirata (in accordo con l’organizzazione della manifestazione).

post Facebook di Caterina Balivo
Il commento di Caterina Balivo su Facebook

Il commento della conduttrice dopo la rinuncia

Intervistata dal Corriere della Sera, la conduttrice ha svelato il suo punto di vista sulla querelle e il motivo della clamorosa rinuncia: “Quando ti invitano a una festa e la festa ti piace sei sempre molto contenta di partecipare. Se poi capisci che una buona fetta di invitati non gradisce la tua presenza, allora è bene non andarci“.

Secondo Caterina Balivo, alcuni avrebbero alzato una “barriera” intorno alla sua figura, tanto da spingerla a fare un passo indietro davanti alla valanga di critiche incassata via social.

A mordere il suo orgoglio è soprattutto una domanda: “Valgono più testimonianze, fatti concreti, messaggi, video fatti nei miei programmi, davanti a milioni di persone, o espressioni decontestualizzate, una frase infelice?“.

Il riferimento è proprio alla battuta su Ricky Martin, rispolverata dai suoi detrattori e diventata il metro (distorto, a suo dire) con cui misurare la sua condotta rispetto alle tematiche dell’omosessualità: “Quella frase se decontestualizzata è orribile, ma era un video di una serata tra amici, si scherzava, così come i miei amici omosessuali scherzano quando dicono a mio marito: perché vai con le donne? Mi chiedo se conta più la facciata o la sostanza”.

Infine l’affondo sul suo sentirsi ‘discriminata‘: “Non ci sto a essere additata, non ho mai discriminato nessuno. Una parte della comunità ha discriminato me“. Caterina Balivo rimanda al mittente ogni sospetto e ritiene abbastanza chiara la sua posizione (pochi giorni prima del caos, si era anche trovata a difendere l’amore omosessuale a Vieni da me, dopo la gaffe di una spettatrice).

Da Milano Pride un ultimo commento sulla vicenda: “Poiché il Pride deve essere un momento di unità e uno spazio in cui tutti e tutte con le proprie differenze possano riconoscersi, abbiamo preso la decisione in accordo con Caterina Balivo di fare un passo indietro“.