Vai al contenuto

Surakarta, la città dove si uccidono 13mila cani al mese

Pubblicato: 10/07/2019 15:53

Nella città indonesiana di Surakarta, conosciuta anche con il nome di Solo, si uccidono ogni mese più di 13mila cani, che riforniscono la florida industria locale della carne. Sono i dati della campagna Dog Meat Free Indonesia, secondo la quale nella sola città dell’isola Giava sarebbero presenti non meno di 200 tra ristoranti e chioschi di strada dedicati alla vendita della carne di cane. Mangiare questo animale, infatti, è una tradizione piuttosto diffusa in tutta l’Indonesia, anche se la mobilitazione delle organizzazioni internazionali e la consapevolezza sui rischi per la salute degli abitanti stanno lentamente convincendo le autorità ad intervenire.

Catturati e portati al macello

I cani sono catturati nelle strade o rubati dalle case dei proprietari per poi essere trasportati lontano, a volte per giorni, ammassati in pick-up all’interno di sacchi di iuta”, ha dichiarato Lola Webber, portavoce della Change For Animals Foundation, l’associazione che ha dato il via alla campagna. La meta finale del viaggio, per questi animali, è ancora peggiore, se pensiamo alla condizione di degrado in cui spesso avviene la macellazione vera e propria: “Sono portati in luridi mattatoi dove guardano gli altri cani massacrati mentre aspettano il loro turno, tremando di paura“, racconta l’attivista sul sito dell’organizzazione.

Raccolte 1 milione di firme

L’indignazione per quanto sta accadendo ha cominciato a smuovere le coscienze a livello internazionale. La petizione, lanciata nel 2017 da Dog Meat Free Indonesia per chiedere al governo indonesiano di bandire la vendita della carne di cane, ha raggiunto 1 milione di firme ed è stata sottoscritta anche da famose star, come Cameron Diaz e Pierce Brosnan.

L’iniziativa sembra aver avuto successo, perché le autorità del vicino distretto di Karanganyar hanno deciso, proprio nelle scorse settimane, di chiudere tutti i 21 punti di raccolta della carne di cane, organizzando al contempo un ricollocamento per il personale impiegato nel settore. Se questa posizione possa diventare maggioritaria in tutta l’Indonesia, anche nelle realtà rurali in cui le tradizioni sono ancora molto forti, solo il tempo potrà chiarirlo.

In alto: immagine di repertorio