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Vittoria, aperta inchiesta sui tempi di soccorso ai bimbi travolti dal Suv

Pubblicato: 14/07/2019 10:55

Apprendiamo da Tgcom24 che la Procura di Ragusa ha aperto un’inchiesta sui tempi di soccorso in merito ai tragici fatti di giovedì sera a Vittoria. A Repubblica, la madre di uno dei due cuginetti di 11 e 12 anni travolti da un Suv, ha raccontato che l’ambulanza sarebbe arrivata dopo diversi minuti. Dall’autopsia è però emerso che Alessio D’Antonio, 11 anni, non sarebbe stato salvabile. Il bambino è morto per un’emorragia massiva inarrestabile, dovuta al distacco violento di una gamba. Il cugino Simone, scrive l’Agi, è “sotto assistenza respiratoria, in coma farmacologico. Una situazione che resta molto precaria e grave”. Si trova al Policlinico di Messina. Anche lui ha subito l’amputazione delle gambe quando la Jeep Renegade del pregiudicato Rosario Greco li ha travolti a folle velocità.

Gli indagati per la tragedia di Vittoria

Al momento gli indagati per la tragedia di Vittoria sono 6 in totale. I 4 presenti nel Suv che ha travolto e tranciato le gambe ai due bambini, un infermiere e un medico del 118. Il conducente del Suv Rosario Greco, 37 anni, pregiudicato figlio del “re degli imballaggi” di Vittoria, è stato arrestato ed ha ammesso di aver guidato dopo aver assunto alcol e cocaina quella sera. Il suo tasso alcolico, stando a quando emerso dalle investigazioni, era 4 volte superiore alla norma. Quasi tutti gli altri passeggeri del Suv hanno precedenti con la giustizia. Tutti son stati denunciati per favoreggiamento personale e omissione di soccorso. Sono fuggiti dalla scena del crimine, ma la polizia li ha rintracciati in poco tempo. Alcuni di loro sono rampolli della malavita, in una zona fortemente colpita da questa sciagura. Solo un anno fa, il Comune di Vittoria è stato sciolto per mafia.

Il dolore e la rabbia dei genitori di Alessio

I genitori del piccolo Alessio, distrutti dal dolore per questa assurda perdita, hanno rilasciato un’intervista a NewsMediaset. “Me l’hanno ucciso davanti agli occhi. Non ho potuto fare niente. L’assassino di nostro figlio deve marcire in galera ha detto il padre. La mamma di Alessio ha invece raccontato a Repubblica dei ritardi nell’arrivo dei soccorsi. “Ho strappato il telefono a quel signore, che non sapevo fosse l’assassino di mio figlio ma poi se l’è ripreso, allora ne ho cercato un altro. Ho fatto ancora una volta il 118 ma non rispondeva nessuno. Perché non rispondeva nessuno? Non so da dove sono arrivate due ambulanze con i medici, forse da Comiso. Però intanto erano passati 15-20 minuti. Non so esattamente, mi è sembrato un tempo infinito. Mentre continuavo a urlare: quando arriva l’ambulanza?”, ha dichiarato la donna in lacrime.

La denuncia di un giornalista in merito all’organizzazione dei funerali

Infine, venerdì su Facebook il giornalista Paolo Borrometi ha denunciato un altro fatto grave, al limite dell’assurdità. Borrometi ha scoperto che, tra gli organizzatori dei funerali di Alessio D’Antonio, ci sarebbe un’agenzia funebre legata ad uno dei denunciati presenti sul Suv di Greco. “Fermate questo scempio, intervenite per evitare che i funerali del piccolo Alessio D’Antonio possano essere fatti da un amico di chi lo ha ucciso”. Il giornalista ha scritto inoltre su Facebook degli insulti ricevuti da un altro pluripregiudicato, amico di uno dei passeggeri del Suv, per aver denunciato i nomi e cognomi dei presenti. L’ultimo saluto al piccolo Alessio si terrà oggi a Vittoria, dove il Comune ha dichiarato il lutto cittadino e la comunità è sconvolta dalla tragedia.